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lunedì, Agosto 26, 2024

Viterbo, ragazzini con le pistole ad acqua fanno sbandare auto in piazza Unità d’Italia

Nel tardo pomeriggio un’auto con due persone a bordo è finita contro una grata tra via Valle Piatta e piazza Unità d’Italia: a farla deviare sarebbe stato una gruppo di dieci ragazzini, che avrebbero spruzzato del liquido negli occhi della guidatrice. Pare che i ragazzini stessero armeggiando con pistole ad acqua. ”In auto con me c’era il mio ragazzo. Mi sono spaventata molto e mi sono agitata… Mi bruciavano molto gli occhi – ha raccontato l’automobilista malcapitata– perché li ho chiari e sensibili”. Pur ritenendo che nelle pistole dei ragazzi ci fosse solo dell’acqua, la donna si è detta infastidita e, a causa della vista offuscata, è andata contro la grata del negozio Laurini Photo. “Ho preso sia un pezzo di muro che un po’ si è sgretolato – ha riferito la guidatrice – e alla grata non è successo niente, ma mi è scoppiata la gomma della macchina e mio padre pensa che si sia rotta anche l’asse”. La rabbia per l’impossibilità di risalire ai colpevoli è molta: la vittima ha intenzione di sporgere denuncia lunedì contro ignoti. Testimone del fatto Stefania Mancini, chef del ristorante Gur.me: “La persona coinvolta non ci ha visto più e è andata a sbattere contro il muro dalla parte della ruota, poi è andata a finire addosso alla vetrina della fotografa”. Che si sia trattato di una bravata o di un atto premeditato, resta il fatto che i residenti della zona sono esasperati da questi episodi che, pare, siano frequenti da queste parti. “Ieri è successa la stessa cosa – ha proseguito la chef – perché tra alcuni ragazzi che uscivano di corsa dalla via accanto, uno è venuto con il motorino e ha distrutto una macchina”. La chef ha inoltre confermato che alcuni ragazzi si introducono sopra il ristorante, situato proprio in piazza Unità d’Italia, per gettare gavettoni addosso alla clientela. “Sono ragazzi, hanno sui dieci o dodici anni, ma tra me e me li chiamo piccole gang, perché lo sono: fanno il danno e scappano” ha rivelato la Mancini, che, al tentativo di redarguirli, ha sottolineato che “o ti sputano in faccia o ti fanno versi e dicono parolacce. Chiaramente noi stiamo qui per lavorare, di conseguenza rapportarsi con un ragazzino di dieci anni, con un padre che viene talvolta a darci torto, è molto difficile: abbiamo fatto diverse esperienze con questa cosa e adesso ci stiamo appoggiando alle forze dell’ordine, ai vigili, che chiamiamo in continuazione. Ci sono però altre zone di Viterbo e capita che siano impegnati in altri fronti”.

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