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lunedì, Luglio 22, 2024

Latina, il medico indiano costretto a lavorare nei campi: “Ho perso un occhio in serra, il padrone non mi ha soccorso ed è andato a pranzo”

Parambir Singh ha 33 anni. Laurea in Medicina, moglie e due figli che lo aspettano in Punjab, è uno dei tanti indiani finiti a lavorare nei campi di Latina. Vive in un appartamento pollaio che condivide con altre sei persone, tra cui il padre 61enne. Erano insieme anche il 7 settembre 2023, il giorno in cui il fermo della tenda di una serra gli ha perforato la cornea. Una storia drammatica che ricorda molto da vicino quella di Satnam Singh, il bracciante abbandonato in strada a Cisterna di Latina, morto dopo aver perso un braccio in un incidente sul lavoro.
“Il padrone si rifiutò di portarmi in ospedale, disse che stava pranzando” “Era un giovedì, tarda mattina. Con il padrone stavamo cambiando la plastica della serra – racconta in un’intervista a Repubblica -. Diceva di fare veloce, più veloce. Una bestemmia e un urlo, una bestemmia e un ordine”. Basta un attimo e una plique della serra gli entra nell’occhio. “Un dolore atroce. Mio padre era vicino a me, ha capito subito la gravità. Ha chiesto di chiamare l’ambulanza”. Come per Satnam, anche in questo caso il padrone dice no. “Ha detto che bastava andare in casa a medicarsi. Abbiamo chiesto se ci accompagnava in auto all’ospedale di Fondi, pochi chilometri. Alla dodicesima telefonata ha risposto e ha detto che non poteva, stava pranzando”.
“Sette ore per arrivare in pronto soccorso” Parambir e suo padre prendono il pullman, due ore dopo arrivano in pronto soccorso a Fondi. “Mi hanno detto che non potevano operarmi, serviva un ospedale più attrezzato. Siamo usciti e di nuovo in pullman, verso Terracina. Abbiamo perso sette ore, avremmo potuto salvare l’occhio. All’ospedale di Terracina mi hanno dato sette punti interni”. Oggi non ci vede più dall’occhio destro e la situazione sta peggiorando anche nel sinistro. “In dieci mesi sono stato venti volte in ambulatorio, ma le possibilità di recuperare sono minime”.
La denuncia e il fascicolo per lesioni colpose Ora, dopo che ha trovato la forza per denunciare, la speranza è di avere giustizia. “Ho denunciato ai carabinieri di Fondi, ho faticato a farla accettare. La procura ha aperto il fascicolo per lesioni colpose solo un mese fa”. A testimoniare per lui ci sono il padre “e un bracciante irregolare. Il padrone l’ha appena assunto, non so se testimonierà più per me”, dice Parambir. E ricorda le parole che il padrone disse a lui e suo padre dopo l’incidente: “Se andate dai carabinieri vi faccio cacciare dall’Italia”.

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