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lunedì, Luglio 22, 2024

Netanyahu: “La fase intensa dei combattimenti a Rafah è alla fine”

L’annuncio di Netanyahu: “La fase intensa dei combattimenti a Rafah è alla fine”. Il leader di Hamas Yahya Sinwar sta prendendo tempo nei negoziati per un accordo di cessate il fuoco e liberazione degli ostaggi nella speranza che nel mentre scoppi una vera e propria guerra sul fronte libanese. Lo riferisce Haaretz in base a informazioni fornite da un funzionario coinvolto nei colloqui. Gli Usa, che confermano che se sarà guerra con Hezbollah “garantiremo pieno appoggio a Israele”, chiariscono ancora una volta la questione armi a Israele. “Non continueremo a rispondere alle dichiarazioni politiche del primo ministro Netanyahu” sui ritardi nell’invio di armi da parte degli Stati Uniti. Intanto, come reso noto dalla Marina britannica, una nave mercantile è stata danneggiata dall’attacco di un drone nel Mar Rosso, vicino allo Yemen, ma non sono stati segnalati feriti. Nella giornata di sabato almeno 42 persone sono morte nei raid israeliani sul campo profughi di Shati e nel sobborgo di Tuffah, a Gaza City. Otto palestinesi sono rimasti uccisi in un attacco aereo israeliano contro una scuola vicino a Gaza, utilizzata per distribuire aiuti. Lo riportano i media internazionali citando fonti locali. Il raid avrebbe colpito un centro gestito dall’Unrwa, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati. L’agenzia di stampa palestinese Wafa afferma che due operatori sanitari sono rimasti uccisi e diversi altri feriti in un bombardamento israeliano che nella tarda serata di ieri ha colpito la clinica Daraj, nel centro della città di Gaza. Raid sono stati segnalati nelle stesse ore anche a Khan Younis, nel sud della Striscia. Il bilancio delle vittime dal 7 ottobre nell’enclave palestinese è di almeno 37.598 morti e 86.032 feriti, secondo il Ministero della Sanità locale gestito dal movimento islamista Hamas. I ribelli Houthi dello Yemen hanno rivendicato ieri attacchi a due navi nel Mar Rosso e nell’Oceano Indiano. Sarebbero state colpite la portarinfuse Transworld Navigator e la petroliera Stolt Sequoia, entrambe battenti bandiera della Liberia. Gli attacchi sarebbero stati effettuati tramite droni e missili da crociera, secondo il portavoce militare houthi Yahya Saree citato dai media arabi. Il Comando centrale (Centcom) militare degli Stati Uniti conferma l’avvenuto attacco, specificando che l’equipaggio ha riportato ferite lievi e la nave danni moderati.

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