“La richiesta di liquidazione della società pubblica al 100% Capo d’Anzio è improcedibile da parte di un socio che non ha più né la titolarità, né la disponibilità delle azioni che non avrebbe neanche dovuto avere in precedenza.
Come ho più volte evidenziato, il comune di Anzio può e deve sottoscrivere un aumento di capitale della Capo d’Anzio ripianando tutti i debiti che sono iscritti (alcuni anche erroneamente) nei bilanci 2022 e 2023. Il valore della concessione demaniale è stimata in circa quindici milioni di euro, ed i debiti non sono neanche un terzo di tale valore.
Non capisco l’inerzia della Commissione Straordinaria difronte a tale situazione che ben chiara a tutti. Alcune poste passive iscritte nei bilanci 2022 e 2023 sono illegittime; l’ex socio privato (che non poteva neanche essere socio) non può presentare parcelle professionali per obblighi che si è assunto sottoscrivendo e rinnovando i patti parasociali e che prevedevano proprio le progettazioni e i finanziamenti che non sono mai arrivati portando l’ente a vincere ben due gradi di giudizio. Ci sono posti di lavoro da salvaguardare ed un patrimonio come la concessione demaniale che non può essere restituita alla Regione per poi tornare nuovamente nelle mani dell’ex socio privato della Capo d’Anzio, che esce dal portone per poi rientrare dalla finestra diventando il DESPOTA incontrastato della Città.
Al Partito Democratico di Anzio ricordo che il progetto del mega porto che oggi tanto criticano è lo stesso che progettarono e approvarono nella loro ultima amministrazione di centro-sinistra di oltre 25 anni fà, come gli ricordo che il porto attualmente non si è realizzato per il diniego dato dalla Regione Lazio e dal suo ex vice-presidente Esterino Montino nella conferenza dei servizi svoltasi nel 2009 per favorire il porto di Fiumicino oggetto poi di numerose vicende giudiziarie. Abbiamo dovuto aspettare la vittoria in Regione Lazio del Centrodestra per prendere la concessione demaniale ma il tempo perso è stato fatale. Auspico che la sentenza della Corte di Cassazione esca al più presto per mettere a tacere definitivamente l’ex socio della Capo d’Anzio e faccio un ulteriore invito alle forze politiche di centrodestra e di centrosinistra affinché si uniscano in questa delicata ed importante battaglia per salvare la Capo d’Anzio, la concessione demaniale e quindi la Città, da chi ha causato volutamente questa situazione”.
Così in una nota stampa l’ex consigliere comunale di Anzio Marco Maranesi, esponente di Unione Civica di Anzio.