Dopo la morte del detenuto 21enne del carcere di Frosinone che aveva inalato il gas della bomboletta da campeggio che aveva in cella, il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Lazio, Stefano Anastasìa, chiede un provvedimento di amnistia e indulto. “Non sapremo mai se si è trattato di un suicidio volontario o involontario”, dice, aggiungendo che “da settimane il governo annuncia un decreto che non c’è e se ci sarà, non cambierà le cose. È urgente, invece- sottolinea – un provvedimento deflattivo, che riduca la popolazione detenuta agli autori dei reati più gravi, nel numero adeguato non solo agli spazi detentivi (nelle ultime settimane abbiamo ricominciato a vedere i materassi per terra, di quelli che non riescono ad avere neanche una branda su cui metterlo), ma anche al personale in servizio che, se va bene, potrebbe gestire 40-45mila detenuti, non i 61mila che ce ne sono ora”. La Fns Cisl parla di una situazione “molto critica” nelle carceri del Lazio: “attualmente il sovraffollamento regionale – dice il segretario regionale, Massimo Costantino – risulta in aumento rispetto al mese precedente ed ora è di 1.498 detenuti considerato che n. 6.779 risultano essere i detenuti reclusi nei 14 Istituti del Lazio, rispetto ad una capienza regolamentare di detenuti prevista di n. 5.281”.