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domenica, Giugno 30, 2024

Tari, la stangata è servita: +16%

La stangata (inattesa) è servita. E non è un bel regalo per i cittadini che si troveranno in bolletta un aumento del 16% sulla Tari. Il Comune ha necessità di spalmare oltre 1 milione e 200mila euro «per revisioni Istat e altri aumenti», è la spiegazione fornita dalla maggioranza. Un rincaro che non è stato gradito dall’opposizione che ha pure abbandonato l’aula platealmente con i consiglieri comunali Ferdinando Cervo, Amelia Mollica Graziano, Alessio Pascucci, Roberto Garau e Daniela Ciarlantini. E a distanza di ore ha preparato comunicati stampa roventi, a cominciare da Ladispoli Attiva. «Questo rincaro – sottoscrivono i consiglieri Fabio Paparella e Gianfranco Marcucci – arriva in un contesto di crescente insoddisfazione verso il servizio di raccolta rifiuti, che molti residenti giudicano inefficiente e pieno di problematiche. Un servizio che è andato peggiorando. La città non è mai stata così sporca e degradata». Torna in ballo anche la questione dei premi mai arrivati ai cittadini virtuosi che hanno differenziato meglio. «L’amministrazione aveva annunciato l’avvio della Tarip, ovvero la tariffa puntuale – aggiungono – ma questa non è mai realmente partita. Non è stata trovata alcuna soluzione per incentivare i cittadini che vivono nei condomini a differenziare, escludendoli di fatto dalle premialità e creando una disparità di trattamento evidente fra i residenti». Polemiche a go go. «In questi anni – sostiene il Circolo Sinistra Italiana. Litorale Nord “Mahsa Amini” – eravamo stati abituati a sconti per i cittadini, con i soliti proclami social, del 2,5%, del 4 fino ad un totale di 11,5. In realtà, molti cittadini, di questi sconti in bolletta non è che se ne siano mai accorti. La speculazione degli aumenti ingiustificati imperversa in ogni settore». Critiche per la poca trasparenza. «Non potevamo aspettarci nulla di buono da questa amministrazione – aggiunge il Csi -, l’assenza di informazioni al cittadino riguardo il corretto smaltimento dei rifiuti fa il paio con la scarsa pulizia della città e di cui, secondo il sindaco, dovremmo ritenerci soddisfatti. Con le privatizzazioni del verde pubblico, non avremmo dovuto risparmiare? Come mai allora paghiamo le manutenzioni straordinarie ad altre ditte che non sono la Tekneko?». L’assessore all’Igiene e Ambiente cerca di placare gli animi. «I contratti per legge devono essere aggiornati – spiega Marco Pierini – ma forse questi aspetti, tra cui la revisione Istat, sfuggono all’opposizione. Nel nuovo piano finanziario non c’è un euro in più di spese relative al servizio o a iniziative intraprese, anzi siamo riusciti a risparmiare 300mila euro. Questo purtroppo non ci ha impedito di aumentare il costo per via dell’inflazione, per le tariffe variate retroattivamente dalla Regione e per i contratti legati alle piattaforme di conferimento che riguardano il secco e l’umido». Pierini elenca le spese extra. «Non volute da noi – ribadisce – ma per il disavanzo di 416mila euro del 2023, per 688mila euro di quest’anno e poi c’è da considerare il debito fuori bilancio di 263mila euro sempre per gli aggiornamenti della Regione per il conferimento».

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