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domenica, Giugno 30, 2024

Italia disastrosa eliminata dalla Svizzera. Donnarumma: “Chiediamo scusa”

La corsa dell’Italia a Euro 2024 si ferma agli ottavi. All’Olympiastadion la formazione di Spalletti perde 2-0 con la Svizzera e torna a casa alla prima gara a eliminazione diretta. A Berlino sono gli elvetici a dominare il gioco e a fare la partita. Nel primo tempo Donnarumma si supera su Embolo, poi Freuler (37′) sblocca il match di sinistro e Gigio devia sul palo una punizione di Rieder. Nella ripresa l’Italia prova a reagire con i cambi, ma Vargas (46′) raddoppia subito in conti con un bel destro a giro, congela il risultato ed elimina gli Azzurri. Al prossimo turno la Svizzera se la vedrà con la vincente di Inghilterra-Slovacchia. Diciotto anni dopo il trionfo azzurro ai Mondiali, l’Olympiastadion sancisce la fine dell’avventura a Euro 2024 dei Campioni d’Europa in carica. Una fine amara, arrivata al termine di una gara giocata senza qualità, cattiveria e con le idee confuse. Contro una Svizzera tosta, tonica e aggressiva, gli Azzurri faticano dall’inizio alla fine e non entrano mai in partita. Al netto di pochissimi episodi, comunque frutto di giocate individuali o casuali, con la squadra di Yakin la banda azzurra va al trotto e arranca in ogni zona del campo mostrando troppa fragilità in difesa, tanta confusione a centrocampo e zero idee e qualità in attacco. Una débâcle su tutti i fronti tranne che tra i pali, dove Donnarumma giganteggia invece al confronto dei compagni e da cui bisognerà ripartire ancora una volta. Con questo gruppo, del resto, sembra complicato immaginare traguardi e risultati più ambiziosi. Un duro verdetto che obbligherà Spalletti a fare mea culpa e a impostare un lavoro diverso in vista delle prossime sfide. Un lavoro più chiaro e realista dal punto di vista tecnico-tattico.  Senza lo squalificato Widmer, contro l’Italia Yakin sistema Ndoye sulla linea di centrocampo e in attacco opta per Vargas e Rieder alle spalle di Embolo. Alle prese con la squalifica di Calafiori e col forfait di Dimarco, Spalletti invece piazza Mancini accanto al febbricitante Bastoni nella difesa a quattro, in mediana si affida a Cristante, Fagioli e Barella e davanti punta tutto sul tridente Chiesa-Scamacca-El Shaarawy. A buon ritmo l’avvio si gioca tutto a centrocampo e sulle seconde palle. Con Barella su Xhaka e Fagioli play, l’Italia prova a impostare da dietro, ma con tanta pressione sui portatori fatica a palleggiare con precisione e a manovrare con rapidità in verticale. Tema tattico che col passare dei minuti concede campo alla Svizzera e tiene sulle spine la retroguardia azzurra. Corta e compatta, la squadra di Yakin si muove bene, aggredisce alto, tiene palla e cerca di dialogare con velocità nello stretto a ridosso dell’area azzurra. Bassa e schiacciata, l’Italia invece fa densità al limite e prova a sorprendere gli elvetici solo con qualche taglio o imbucata di Fagioli. Da una parte Donnarumma si supera su Embolo e Di Lorenzo mura Ndoye, dall’altra Chiesa prova invece a dare una scossa ai compagni partendo da sinistra, ma non basta.  In difficoltà nel palleggio, lenti e troppo passivi in fase di non possesso, gli uomini di Spalletti soffrono il giropalla elvetico, pasticciano in marcatura nell’uno contro uno e poco prima della fine del primo tempo vanno sotto. Pescato col contagiri da Vargas, ci pensa Freuler a sbloccare il match controllando di destro in area e battendo Donnarumma di sinistro. Guizzo che spacca la partita, concretizza il forcing svizzero e dà una spallata alla gara. A fine primo tempo Gigio disinnesca una punizione di Rieder con l’aiuto del palo, poi a inizio ripresa Vargas dialoga bene sulla sinistra, prende la mira e raddoppia i conti con un bel destro a giro. Un uno-due devastante a cavallo dell’intervallo per l’Italia, che con Zaccagni al posto di El Shaarawy continua a giocare male in fase di impostazione e prova a scuotersi solo con una reazione di nervi ma sbagliando troppo. Schar rischia di riaprire la gara con un colpo di testa all’indietro che centra il palo alla sinistra di Sommer, ma è solo un episodio ed è sempre la Svizzera a controllare la partita e a gestire il match col possesso. Disperatamente a caccia di più cattiveria in attacco, Spalletti leva Barella e fa entrare Retegui. L’Italia però non gira, non crea e non sfonda. Per dare più copertura, Yakin sostituisce Rieder e Vargas con Stergiou e Zuber e gli Azzurri provano ad attaccare a testa bassa. Sommer blocca un destro debole di Retegui (primo tiro azzurro in porta al 72′), poi Scamacca centra un palo in posizione dubbia. Cambiaso, Pellegrini, Duah e Sierro entrano per Darmian, Cristante, Embolo e Ndoye. Ma la gara ormai è segnata e il finale è buono solo per le statistiche. Da una parte Zuber sfiora il tris di sinistro, dall’altra un destro di Pellegrini termina invece sopra la traversa. Poi c’è tempo solo per gli applausi alla Svizzera e i fischi all’Italia. 

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