L’Agenzia di controllo del sistema socio-sanitario lombardo ha pubblicato un dossier relativo alle aggressioni sul personale medico negli ospedali milanesi. I primi sei mesi del 2023 hanno registrato un totale di 6.961 aggressioni, si tratta di una media di 38 episodi di violenza al giorno. Ciò che fa preoccupare il personale composto da medici e infermieri è che i dati sembrano in costante crescita.
Il dossier e i dati Medici e infermieri di ospedali, ambulatori e Ats milanesi sempre più vittime degli aggressori. I dati riportati sono preoccupanti, soprattutto se messi a confronto con gli anni passati. Infatti, il 2022 aveva registrato 11.508 violenze in tutto l’anno. I soli primi sei mesi del 2023 si sono aumentati a 6.961, in pratica più della metà. Già il 2019 si attestava come un anno nero per le aggressioni, con un picco di 14.526 casi, diminuiti drasticamente nel 2020, l’anno della pandemia, che aveva chiuso con 10.000. Dal 2021, i valori avevano iniziato a ricrescere, erano stati appuntati 13.332 episodi. La percentuale ora pare costantemente in rialzo.
Le vittime e gli aggressori I principali bersagli delle violenze sono i medici e gli infermieri. Soprattutto questi ultimi sono quelli più a rischio, sottoposti a continue aggressioni da parte dei pazienti. Per i medici risultano essere, invece, più pericolosi i familiari o gli accompagnatori. E non si tratta solo di aggressioni fisiche. Tra gli episodi di violenza rientrano anche insulti, minacce e spintoni, che sono molto più frequenti. Il dossier dell’Agenzia di controllo, pubblicato a ottobre del 2023, evidenzia continue segnalazioni. Da queste, emerge che i pronto soccorsi milanesi sono i luoghi dove maggiormente si manifestano questi comportamenti. Diverso è il discorso nei reparti psichiatrici e nelle case di cura dove, spesso, le botte e le spinte derivano da patologie dei pazienti in degenza.
Le misure adottate Per difendersi e fare fronte alla situazione il personale ospedaliero ha adottato delle misure preventive. In alcune strutture è stato inserito un pulsante che infermieri e medici posso schiacciare per avvisare immediatamente le forze dell’ordine. Si tratta di un’iniziativa entrata in vigore nell’estate del 2023. Altri luoghi hanno scelto di adottare una nuova figura, quella del caring nurse. È una persona che si impegna a tenere costantemente aggiornati i familiari dei pazienti sulle loro condizioni. In questo modo si dovrebbe arginare l’ansia data dall’attesa che in diverse occasioni genera violenze fisiche e verbali nei confronti del personale ospedaliero.