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giovedì, Luglio 4, 2024

Consiglio Regionale: ok alla Consulta femminile

Nel Lazio viene istituita la nuova Consulta femminile per le pari opportunita’. Il Consiglio regionale del Lazio, presieduto da Antonio Aurigemma, ha approvato con 23 voti a favore e 11 contro, la proposta di legge regionale, a prima firma di Eleonora Berni di Fd’I, concernente “Istituzione della Consulta femminile regionale per le Pari opportunita’”, che abroga la legge regionale del 25 novembre 1976. Inoltre, l’Aula della Pisana ha approvato anche il rendiconto del Consiglio per l’esercizio finanziario 2023 che ha fatto registrare un avanzo disponibile di oltre 9 milioni di euro. Sulla Consulta femminile, si ripristina in tal modo, con durata in carica di cinque anni e sede presso il Consiglio regionale, un organismo che, come si evince fin dal titolo della legge approvata oggi, esisteva gia’, ma dal 2015, come ha ricordato nella sua relazione introduttiva la consigliera Berni, aveva cessato di essere operativo. “Con questo provvedimento si vuole ridare forza ad esso attraverso una dotazione economica consistente per consentirgli di svolgere funzioni che non sono mai state cosi’ importanti come in questo periodo”, ha spiegato la consigliera di Fratelli d’Italia, Berni. Un quarto dei casi di molestie sul lavoro riguarda giovani donne: “E’ doveroso che questa iniziativa provenga dal Consiglio regionale in cui le donne sono maggiormente rappresentate nonche’ da un partito che ha portato per la prima volta una donna alla presidenza del Consiglio dei ministri”, ha aggiunto Berni, che poi ha ringraziato per il contributo Eleonora Mattia del Pd e ha rivolto un pensiero a Valentina Paterna, recentemente scomparsa. Contrario e’ stato pero’ il voto delle opposizioni, con Marta Bonafoni del Partito democratico molto critica sulla direzione intrapresa dai lavori a partire dalla bocciatura di alcuni emendamenti all’articolo 2, quello sulla composizione della Consulta, che tendeva a evitare che i membri della Consulta nominati dal Presidente della Regione potessero essere di sesso maschile. Anche Adriano Zuccala’ del Movimento 5 stelle si e’ detto sorpreso dall’evoluzione dei lavori e ha annunciato che il Movimento non poteva votare a favore di questa legge. Su una diversa lunghezza d’onda gli esponenti della maggioranza. Marco Colarossi di di Forza Italia ha detto di non comprendere le critiche e ha parlato di “demonizzazione dell’uomo” da parte delle opposizioni. Mentre la consigliera di Fd’I Maria Chiara Iannarelli ha invitato “alla collaborazione su questi temi, da cui solo possono scaturire passi avanti, perche’ anche il contributo maschile alla lotta per i diritti delle donne e’ decisivo”. Per quanto riguarda la dotazione finanziaria, l’emendamento presentato dall’assessore al Bilancio Giancarlo Righini ha portato a una somma minima di 100 mila euro annui da prelevare da altre dotazioni finanziarie per normative diverse. Infine, nella seduta odierna il Consiglio regionale del Lazio ha approvato anche il suo Rendiconto generale per l’esercizio finanziario 2023 che ha fatto registrare un avanzo disponibile di 9.141.798,22 euro.

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