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mercoledì, Luglio 24, 2024

Nella Tuscia turismo in crescita ma frena l’imprenditoria femminile

Un territorio che resiste dove, però soffrono i settori tradizionali (agricoltura, manifattura, commercio) a favore delle attività più innovative e sostenibile; un tessuto produttivo in cui l’imprenditoria femminile e giovanile è in sensibile rallentamento: un’export che vola (+5,5% soprattutto nell’agrolimentare e nel tessile-abbigliamento, mentre cala l’export della ceramica) a fronte di una perdita di liquidità di imprese e famiglie e di un mercato del lavoro che desta preoccupazione. E’ un quadro a tinte chiaro-scure quello delineato dal terzo rapporto sull’economia dell’Alto Lazio presentato dai rappresentanti della Camera di Commercio Rieti-Viterbo. Paola Cuzzocrea, responsabile della Camera di Commercio, ha introdotto la situazione economica post-pandemia, definendo il 2023 come un anno di assestamento dopo le difficoltà del 2021 e 2022. Domenico Merlani, presidente della Camera di Commercio Rieti-Viterbo, ha evidenziato la ricostituzione del comitato per l’imprenditoria femminile, guidato da Giuseppina Polidori, e ha sottolineato i principali risultati e sfide per l’economia locale. La stagnazione economica rimane la preoccupazione principale. Nonostante alcuni segnali positivi, come l’iscrizione di 1736 nuove attività nel 2023 contro poco più di 1600 cancellate, l’economia dell’Alto Lazio sta ancora cercando di riprendersi completamente. Le esportazioni della provincia di Viterbo sono aumentate del 5%, e il turismo ha registrato una crescita dell’8% rispetto all’anno precedente e del 16% rispetto al 2017. Tuttavia, persistono problemi significativi legati alla disoccupazione, con una preoccupante tendenza al ribasso dell’occupazione, in particolare tra i giovani. Un’altra sfida cruciale è rappresentata dalle difficoltà di accesso al credito. Il costo elevato del denaro e le restrizioni imposte dalle banche hanno ridotto le opportunità di finanziamento per le imprese locali. Inoltre, la selezione più rigida da parte delle banche ha portato a una diminuzione delle sofferenze bancarie, ma ha anche limitato l’accesso ai crediti per molte attività, nonché per le famiglie. Le imprese femminili, nonostante rappresentino una componente significativa dell’economia locale, stanno affrontando difficoltà crescenti. Giuseppina Polidori ha sottolineato che, dal 2019 al 2023, c’è stato un calo delle imprese femminili, con chiusure più frequenti rispetto alle imprese maschili. Le donne continuano a incontrare ostacoli nell’accesso al lavoro, equità salariale e agevolazioni fiscali. Tuttavia, c’è un aumento delle lauree in discipline tecniche e scientifiche tra le donne, segno di una crescente volontà di rimettersi sul mercato e diversificare le proprie competenze.

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