La nuova cittadella giudiziaria di Roma dovrebbe essere una realtà entro cinque anni. E’ la promessa che arriva da un Protocollo di intesa firmato da Regione, Comune, Ministeri delle Infrastrutture e della Giustizia. Un Protocollo simile per la verità fu sottoscritto esattamente cinque anni fa, ma quel progetto si incagliò e non vide mai i passi successivi. Stavolta la promessa è che vada meglio. In una conferenza stampa nella Sala Tevere della Regione Lazio il sindaco Gualtieri, il Presidente della Giunta Rocca, i ministri Salvini e Nordio hanno illustrato il documento, che prevede innanzitutto che la Regione faccia una perimetrazione delle aree demaniali attorno a piazzale Clodio – comprese nella Riserva di Monte Mario – per la realizzazione di un nuovo palazzo nell’area. Il palazzo dovrebbe ospitare il personale mentre si procede alla ristrutturazione dell’attuale palazzo di Giustizia. Il Comune in particolare non è direttamente coinvolto nella esecuzione del progetto – l’area è appunto demaniale – ma promette che vigilerà sul progetto e ne chiede una rimodulazione per contemperare le “esigenze della giustizia” con quelle della riqualificazione della riserva. Uno spazio verde su cui da anni si battono associazioni di cittadini di quartieri Prati-Delle Vittorie e Trionfale, che temono una cementificazione del cosiddetto “pratone Teulada. Italia Viva, in una recente mozione presentata in Assemblea Municipale, ha ricordato che diverse mozioni sono state approvate dal Consiglio del Municipio I contro ogni ipotesi di cementificazione di quell’area. La richiesta di un gruppo di cittadini e associazioni con un sit in davanti alla Giunta è quello tutelare la fruibilità di quel parco e di inserire nel protocollo di Intesa un riferimento esplicito al no alla sua cementificazione. Dai coordinatori regionale e cittadino di Fratelli d’Italia è venuta l’assicurazione che si monitoreranno tutte le fasi successive per tutelare ”quanto più possibile l’ambiente”.