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giovedì, Luglio 18, 2024

Le frizioni tra Piscitelli e Molisso prima dell’uccisione dii Diabolik

“Gli ha detto vieni un pò qua. Erano in 30. Fabrizio è arrivato ed è sbiancato”. Fabrizio è Fabrizio Piscitelli. Il racconto dell’incontro voluto da Giuseppe Molisso, uomo di Michele Senese, il boss della camorra romana, con il leader degli Irriducibili. Il Barba, soprannome di Molisso, si sarebbe presentato con i suoi uomini e questo avrebbe spaventato Diabolik. Lo riferisce senza sapere di essere intercettato, un mese prima dell’omicidio del capo ultrà della Lazio, ucciso ad agosto del 2019, Roberto Macori. Macori, estremista di destra, referente delle cosche calabresi e legato ai Senese, è tra gli arrestati nella recente operazione “Assedio” che ha sgominato nella Capitale due associazioni create per lavare il denaro sporco dei clan. La conversazione è contenuta nell’informativa della Dia. Si parla dei presunti contrasti sorti tra il Diablo e Molisso, un tempo sotto la stessa bandiera. Frizioni nate – emerge dalle carte – perché Strega, altro soprannome di Piscitelli, si sarebbe intascato a detta del rivale i soldi destinati ai carcerati, tra cui lo stesso Michele. Per l’omicidio del capo ultrà della Lazio è a processo, come presunto killer, l’argentino Raul Esteban Calderon. Indagati invece come mandanti lo stesso Molisso, Leandro Bennato e Alessandro Capriotti.
Sempre Macori in un’altra intercettazione racconta di aver minacciato uno dei suoi sodali di fargli fare la stessa fine di Piscitelli. “Ricordate che a Roma la gente con i soldi rimane sulle panchine … “. Il riferimento all’esecuzione eclatante del Diablo, freddato con un colpo di pistola in testa mentre era seduto su una panchina del parco degli acquedotti.

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