lunedì, Novembre 25, 2024

Tilt informatico globale, caos dai trasporti ai mercati. Aerei, ritardi in tutto il mondo. L’errore di CrowdStrike

Torna a manifestarsi l’incubo di un collasso informatico globale, sullo sfondo del crash – uno dei più gravi e diffusi mai registrati – che ha investito nelle ultime ore i sistemi digitali di mezzo mondo. Mandando in tilt, totale o parziale, pezzi vitali dell’esistenza collettiva – dal traffico aereo ai mercati, dai treni alle banche, dai media ad alcuni servizi medici di vari Paesi – in giro per i vari continenti. Questa volta non sembra avere spazio il sospetto di un qualche tipo di cyber-attacco. Il caos risulta infatti riconducibile a problemi tecnici che coinvolgono Microsoft, gigante americano digitale legato al nome di Bill Gates, e in particolare ad un programma antivirus rilasciato da un’azienda fornitrice. I cui contraccolpi hanno generato un pervasivo effetto a catena planetario dilagato, a partire da giovedì sera e fino a buona parte della giornata di oggi, negli Usa, in Europa e altrove. All’origine di tutto, a quanto pare, ci sarebbe stato un doppio catastrofico innesco: il primo riguardante Microsoft Azure, cloud di casa Microsoft; il secondo un aggiornamento anti-virale sbagliato messo in circolo da una società di sicurezza partner, Crowdstrike, in grado di destabilizzare milioni di pc contenenti tecnologia Microsoft. Diagnosi certificata fra l’altro dall’oscuramento improvviso degli schermi in numerosi aeroporti, sorta di paralisi nota agli esperti con il lugubre nome di sindrome da Blue Screen of Death (schermo blu della morte). Lo spettro di un blitz di hacker è stato viceversa rapidamente accantonato: anche dagli organismi di sorveglianza di vari Paesi, a partire dalla Francia. Finché nel pomeriggio non sono rimbalzati i primi segnali di ripresa, in un contesto contagiato comunque da una coda di disservizi micidiali le cui conseguenze richiederanno tempo per essere smaltire e riassorbite in pieno. “CrowdStrike sta collaborando attivamente con i clienti colpiti da un difetto riscontrato in un singolo aggiornamento dei contenuti per gli host Windows”, ha scritto su X George Kurtz, amministratore delegato dell’azienda che al momento è nella bufera persino più di Microsoft. “Mac e Linuxnon sono interessati”, ha quindi precisato, confermando che, in base agli elementi al momento disponibili, “non si è trattato di un incidente di sicurezza o di un cyberattacco” bensì di “un problema frattanto identificato, isolato” e rispetto al quale è stata infine distribuita “una correzione”. Lo stesso Kurtz si è poi scusato pubblicamente in un’intervista alla Nbc nella quale si è detto “profondamente dispiaciuto”.

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