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mercoledì, Luglio 24, 2024

“Educatori scolastici, ennesima prova di incapacità”

«Ancora una volta in consiglio comunale è andato in scena il siparietto del “parole parole” per non decidere nulla, o peggio ancora per non dare risposte e lasciare i lavoratori dell’assistenza scolastica nella più completa incertezza a pochi mesi dalla scadenza del servizio. Dopo mesi di richieste di incontro, sollecitazioni pubbliche e interrogazioni, l’unica risposta che il sindaco Frontini e l’assessore Notaristefano sono state capaci di formulare, proprio di fronte ad una delegazione degli assistenti scolastici, è stata quella di una palese dimostrazione di inconsistenza». Lo afferma Luisa Ciambella, responsabile del Movimento civico Rocca Presidente e presidente di Per il Bene Comune. «Da quello che è stato possibile comprendere – spiega – , l’amministrazione Frontini sono “mesi” che sta lavorando sulla questione dell’assistenza scolastica e per questo non ha inteso ricevere i lavoratori. Ma cosa ha prodotto questo intenso lavoro? Poco che niente: da qui all’inizio del nuovo anno scolastico non cambierà nulla e forse si attenderà la scadenza del contratto – prevista per fine anno – per partorire una soluzione. Senza escludere il rischio che questo non avvenga, considerata la premessa. È paradossale che un argomento così delicato – che comprende non solo i lavoratori, ma anche le famiglie di quei ragazzi che beneficiano dell’assistenza scolastica, di cui la sindaca in campagna elettorale aveva manifestato una sensibilità fuori dal comune, oggi sia finito nel dimenticatoio e addirittura nella lista delle necessità da rimandare. Con l’interrogazione presentata dal gruppo del Bene Comune – e ricordando anche il nostro emendamento al bilancio per aumentare le ore di assistenza, sistematicamente bocciato dalla maggioranza – abbiamo tentato di tornare a sensibilizzare l’amministrazione e sperare che, dopo la figura fatta in consiglio comunale, nelle stanze dei bottoni di palazzo dei Propri qualcuno tiri fuori dal cilindro una soluzione per dare una risposta al futuro dei lavoratori e soprattutto alle famiglie e ai ragazzi che di questa incertezza pagano il prezzo più alto», conclude Ciambella.

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