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giovedì, Luglio 25, 2024

Biden: “Continuerò a lavorare da presidente ma devo unire il partito”

“Adoro questo incarico, è stato l’onore della mia vita essere stato il vostro presidente, ma è in ballo la democrazia e la strada migliore è passare la torcia alle nuove generazioni”. Nell’atteso discorso alla Nazione che ha fatto seguito alla decisione di abbandonare la corsa alla Casa Bianca, Joe Biden, dallo Studio Ovale, ha confermato che resterà presidente fino al termine del mandato e che ha come obiettivo quello di “unire il mio partito”. Poi, parlando di Kamala Harris, ha detto: “E’ esperta, tosta e capace. E’ stata per me una partner incredibile. E’ tempo e luogo per voci più giovani”. “La soluzione migliore è passare il testimone a una nuova generazione”: con un solenne discorso storico alla nazione di 15 minuti, che entrerà a far parte della sua eredità, Biden ha spiegato così dallo studio Ovale il motivo del suo ritiro dalla corsa domenica, dopo le crescenti pressioni nel suo partito in seguito alla debacle nel dibattito tv con Donald Trump.
Spirito di sacrificio e amore di patria Nessun ragione medica, quindi, ma la consapevolezza che era necessario fare un passo indietro per il bene del Paese e del partito. Uno spirito di sacrificio e un amore di patria che ha paragonato a quelli di Thomas Jefferson, George Washington e Roosevelt. “My fellow americans” (miei concittadini americani)”, ha esordito con tono quasi colloquiale dal “resolute desk”, con dietro le foto di famiglia.
“Venero la carica ma amo di più il Paese” “Venero la carica – ha sottolineato – ma amo di più il mio Paese. Gli Stati Uniti sono a un punto di flessione e dobbiamo scegliere tra andare avanti o indietro. Tra speranza e odio. Tra unità e divisione. Dobbiamo decidere: crediamo ancora in onestà, decenza e rispetto? Libertà, giustizia e democrazia?”.
“Meritavo la rielezione ma antepongo la democrazia all’ambizione” “Credo che il mio primato come presidente, la mia leadership nel mondo, la mia visione per il futuro dell’America meritassero tutti un secondo mandato – ha detto ancora -. Ma niente può ostacolare il salvataggio della nostra democrazia, e questo include l’ambizione personale”.
“Metterò fine alla guerra a Gaza e continuerò a lavorare per il sostegno a Kiev” Il presidente degli Stati Uniti ha poi dichiarato che metterà “fine alla guerra nella Striscia di Gaza, riportando gli ostaggi a casa e portando la pace e la sicurezza in Medioriente”. Biden ha anche aggiunto che da qui alla fine del suo mandato continuerà a lavorare per liberare tutti i cittadini Usa detenuti ingiustamente nel mondo e per mantenere il sostegno a Kiev. Biden ha preannunciato che lancerà un appello per la riforma della Corte suprema. Biden ha poi elogiato la forza della democrazia statunitense e ricordato che tutto è nelle mani degli elettori. L’America, ha detto, è “più forte” di “qualsiasi dittatore o tiranno” ma “la storia, il potere e l’idea dell’America è nelle vostre mani”. “Ora dovete scegliere tra la speranza e l’odio, tra l’unità e le divisioni”, ha proseguito evocando indirettamente la retorica incendiaria del tycoon.
Una carriera lunga 50 anni Usando come sfondo lo studio Ovale per la quarta volta, l’81enne Biden suggella così una carriera di 50 anni, diventando il primo presidente in carica a non cercare la rielezione dal 1968, quando Lyndon Johnson, sotto accusa per la sua gestione della guerra del Vietnam, si ritirò improvvisamente dalla campagna a inizio primarie. Biden si unisce anche a James K. Polk, James Buchanan, Rutherford B. Hayes, Calvin Coolidge e Harry Truman nella lista dei presidenti che hanno deciso di non ricandidarsi.

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