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sabato, Luglio 27, 2024

Per il “pino sdraiato” a Monteverde Vecchio pronta mobilitazione

I bambini di Monteverde Vecchio lo chiamano “il pino sdraiato” o il “pino in piscina” perché sembra che con i suoi lunghi rami sia adagiato sul bordo di uno specchio d’acqua. Ma ora questo splendido esemplare di pino italico rischia di scomparire. Il servizio Giardini del Comune di Roma lo ha segnato con una macchia di vernice blu. Il che significa che questo albero secolare, ‘sdraiato’ lungo le mura di Villa Sciarra, potrebbe essere presto abbattuto. Anche se alcuni sperano che si tratti solo di un’indicazione per la cura contro la Cocciniglia Tartaruga. Gli abitanti del quartiere, insieme a quelli di Trastevere sono pronti alla mobilitazione. “In troppi casi – spiegano alcuni rappresentanti di varie associazioni ambientaliste nate nel quartiere a difesa del verde come l’Associazione Amici di Villa Sciarra – abbiamo visto alberi segnati con il blu e poi tagliati”. Ma la protesta dilaga anche per la decisione di abbattere le bellissime ‘Melie azedarach’ in “eccellente stato di salute” annunciato dal Dipartimento di Tutela ambientale di Roma per realizzare un progetto di rifacimento del mercato di via Niccolini. Uno dei progetti approvati in vista del Giubileo. Ora le bancarelle sono di ferro, tradizionali, verdi, distribuite lungo tutta la strada che è di fianco alla Chiesa di Piazza Rosolino Pilo, mentre i tecnici del Comune le hanno progettate in cemento armato e accorpate solo all’inizio della via. Lasciando tutta la “zona senza ombra”, come spiega anche Maria Elena Caroselli, ambientalista, tra le anime della protesta. Solo il Comitato ‘Tam'(‘Tutela alberature Monteverde’) di cui fa parte ha raccolto migliaia di firme contro gli “abbattimenti indiscriminati” che si stanno facendo per tutto il quartiere, oltre che per il ‘pino sdraiato’ e per gli alberi di Via Niccolini, “mettendo anche a rischio la nidificazione degli uccelli perché fatti in primavera e in estate”. “Si tratta di quasi 35 mila firme – aggiunge – e nella stessa strada vogliono realizzare anche un parcheggio”.
    Sono nati così “diversi Comitati – racconta – a cominciare da quello costituito dagli stessi abitanti di Via Niccolini che cercano di salvare il verde, l’ombra e la qualità della loro vita che verrebbe compromessa con la realizzazione del progetto”. “Una strada così piccola – incalza Caroselli – si troverà infatti ad avere un mercato di cemento, un parcheggio, restando senza alberi”. E gli alberi, osserva, “hanno un valore ecosistemico che non può essere compensato dalla messa a dimora di piccoli fusti che, per raggiungere un minimo di valore ambientale, necessitano di grandi cure”. “Ci vogliono almeno 10-20 anni per compensare l’abbattimento di un grande albero. E questo non ce lo possiamo permettere”, aggiunge. L’agronomo Daniele Zanzi, consultato dalla cittadinanza, critica anche la decisione del Servizio Giardini di tagliare il grande leccio che sovrastava la ‘biblio-garitta’ di Villa Sciarra. Un altro “duro colpo” per gli abitanti del quartiere. “Evidentemente, non sapendo che spesso nel tronco dei lecci si formano delle cavità – osserva l’agronomo – hanno abbattuto questo magnifico esemplare di centinaia di anni” che proteggeva con la sua ombra l’ingresso di Villa Sciarra che dà su Via Calandrelli. “Questa strage di alberi va fermata – dichiarano quelli del Comitato – e noi siamo pronti alla mobilitazione”.
   

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