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sabato, Luglio 27, 2024

Un ditta edile chiede cifra record per i reperti archeologici rinvenuti sui suoi terreni

Una nota ditta edile attiva a Pomezia (la Nova Lavinium srl) ha presentato un ricorso al Tar del Lazio per ottenere dal Ministero dei Beni Culturali una cifra record pari a circa 2,5 milioni di euro in cambio dei reperti archeologici rinvenuti sui suoi terreni. Nell’area di cui si parla sono stati rinvenuti una parte dei resti dell’antica Lavinium, l’area ovviamente è ricompresa nel territorio del Comune di Pomezia. Il ricorso giudiziario risale ad ottobre 2021. L’ultima udienza al tribunale Amministrativo della regione Lazio ha avuto luogo il 15 luglio scorso. La richiesta della società edile Nova Lavinium è stata bocciata dai giudici del Tar Lazio. Secondo i giudici, le richieste della società Nova Lavinium sono del tutto prive di fondamento. “Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio – scrivono i giudici nella sentenza – lo dichiara inammissibile”. La società Nova Lavinium di Pomezia ha sostenuto di essere proprietaria di un’ampia estensione di terreno. Nell’ambito del quale, a partire dagli anni ‘50 del secolo scorso, l’Università La Sapienza ha condotto degli scavi sul sito dell’antica città di Lavinium. Scavi che avrebbero avuto luogo dal 1957 al 1993. “Si sarebbe trattato – così si legge nei documenti della società edile – di ritrovamenti di estrema importanza scientifica”. Raccolti in 35 anni di indagini archeologiche e che avevano portato alla luce, in particolare, “tratti del circuito murario, abitazioni, aree produttive. Oltre ad un grande tempio nel Foro. Infine due straordinari santuari e il famoso Heroon di Enea”. La Nova Lavinium ha sostenuto anche di aver presentato al Ministero una richiesta formale di premio (economico) a dicembre 2019, per conoscere l’ammontare del compenso. “I funzionari del Ministero avevano svolto – così si legge nei documenti giudiziari – le opportune indagini archeologiche e ricostruito la storia degli scavi, confluite nella relazione scientifica-amministrativa e nella relazione archeologica.

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