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martedì, Luglio 30, 2024

Viterbo: San Faustino merita maggiore attenzione

Degrado, spaccio, occupazioni abusive. Sono alcuni degli inquietanti elementi che formano la brutta fotografia di un quartiere che si può definire del centro storico soltanto perché insiste dentro le mura. San Faustino, da tempo abbandonato a se stesso, si è ormai trasformato in suburra. E nonostante i ripetuti appelli da parte dei residenti alle istituzioni, le risposte latitano o sono insufficienti. La sensazione più condivisa dai residenti è che si tenda a minimizzare le varie situazioni di illegalità e di scarsa sicurezza, evitando quindi una presa di posizione decisa e decisiva. Torna così prepotentemente alla ribalta l’idea di costituire un comitato di quartiere, dopo un primo tentativo “abortito” quasi subito, per potersi interfacciare in maniera seria e fattiva con le istituzioni competenti. Diverse le questioni su cui gli abitanti pongono l’accento che vertono sul degrado urbano, ma soprattutto sociale, con cui devono convivere quotidianamente. Il primo è evidente: cocci di bottiglie costellano traverse e vicoli, in particolare su via Bellavista utilizzata anche in pieno giorno come bagno pubblico – l’olezzo di urina già poco piacevole d’inverno diventa insopportabile con il caldo torrido – come discarica di rifiuti per i “fantasmi” che, non essendo censiti, non pagano la Tari e li abbandonano in strada e, prima dell’ordinanza antibivacco, come luogo di raduno di ubriaconi, spacciatori e umanità varia. La conformazione del quartiere poi, con vicoli e vicoletti, fornisce vari siti idonei allo spaccio. In realtà il più delle volte non ci si preoccupa neanche di cercare angoletti nascosti. Ultimamente la zona è diventata pericolosa anche per la presenza di cani aggressivi lasciati liberi che attaccano altri animali e le persone. Di urla, risse e aggressioni verbali sono piene le pagine di cronaca. Tutte situazioni note ai più. Come la storia delle occupazioni abusive degli alloggi Ater. Un’attività cronicizzata da anni, portata avanti da personaggi diventati “professionisti” delle occupazioni conto terzi che si improvvisano anche geometri e muratori modificando abusivamente le volumetrie degli appartamenti occupati, con rischi anche per la stabilità degli stessi. Un’attività illegale, nota a molti, a cui però nessuno ha mai potuto o voluto mettere un freno. E i residenti sono ostaggio di tutte queste criticità che hanno ridotto un quartiere, sulla carta del centro storico, in una periferia degradata da cui è difficile anche andarsene. A meno che non si decida di “regalare” la propria abitazione. Perché sul mercato immobiliare il valore degli appartamenti in zona parte decurtato già del 50%. La maggior parte dei residenti non intende soccombere alla situazione, non ci sta a farsi “cacciare” via dal proprio quartiere. E torna a mobilitarsi con la volontà di dare vita a un nuovo comitato per rappresentare, in maniera civile ma determinata, presso i palazzi istituzionali la reale situazione di San Faustino.

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