L’Agenzia svedese per la Sanità pubblica ha annunciato di aver registrato il primo caso al di fuori dell’Africa della variante più pericolosa del vaiolo delle scimmie, che l’Oms ha dichiarato un’emergenza sanitaria globale. “A una persona tornata dall’Africa è stato diagnosticato a Stoccolma il morbo causato dalla variante ‘Clade 1’. È il primo caso causato dal ‘Clade 1’ ad essere diagnosticato al di fuori del continente africano”, ha affermato l’agenzia in un comunicato. “Credo che la situazione sia seria – ha sottolineato il ministro della salute svedese, Jakob Forssmed – ma non c’è motivo di allarmarsi: il rischio di infezione è basso. Siamo ben preparati e i servizi sanitari dispongono di buone procedure in materia. È una malattia conosciuta. Ci sono vaccini e abbiamo vaccini in magazzino”.
L’epicentro dell’epidemia di Mpox è in Congo, con oltre 14mila casi e 524 morti nella prima metà dell’anno. Nell’ultimo mese sono stati segnalati circa 90 infezioni dovute al ceppo 1b del virus mpox in quattro Paesi confinanti che non avevano mai segnalato la malattia in precedenza: Burundi, Kenya, Ruanda e Uganda. Intanto, la risposta all’epidemia è già iniziata. L’Oms ha annunciato di aver messo a punto un piano di risposta che richiede un investimento iniziale di 15 milioni di dollari. 1,45 milioni sono stati già stanziati dall’Oms e altre risorse saranno allocate nei prossimi giorni; si attende un contributo anche da altri donatori. L’Europa è stata la prima a muoversi. L’Autorità per le emergenze sanitarie europea Hera (Health Emergency Preparedness and Response Authority) ha annunciato di avere acquistato 175 mila dosi di vaccino anti-mpox da donare ai Paesi africani. Altre 40mila dosi saranno donate dall’azienda produttrice Bavarian Nordic. I vaccini saranno distribuiti dal Cdc africano. Hera donerà anche 3,5 milioni di euro entro l’inizio dell’autunno per rafforzare la capacità di test e sequenziamento del virus nella regione.