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domenica, Agosto 18, 2024

Campo di Mare, il 18 agosto si svolgerà il “Banana Afro Fest”.

A Campo di Mare, sul Lungomare dei Navigatori Etruschi, sabato 17 e domenica 18 agosto si svolgerà il “Banana Afro Fest”. Un evento che nasce da un idea di un imprenditore che ha cercato di coniugare le sua attività commerciale con la volontà di creare un momento di incontro tra culture diverse. Contribuendo, con il linguaggio del cibo, della musica e dei colori, al confronto sul tema dell’immigrazione africana in Italia. L’evento è patrocinato dal Comune di Cerveteri e organizzato dalla Consulta dei Cittadini Migranti e Apolidi, in collaborazione con le associazioni “Ali per il Ruanda”, “Bambini nel deserto”, “Burkina Kamba”. E celebrerà la cultura africana con la musica dal vivo, con il
cibo, gli spettacoli e con l’arte tradizionale. Cultura ancora poco conosciuta, se non nei suoi stereotipi più popolari.

Riportiamo il programma della giornata di sabato
– 19:00 – Apertura villaggio con discorso di benvenuto
– 19:30 – Apertura zona food cone le specialità africane
– 20:30 – Proiezione di un docu film sui sogni dei banbini Senegalesi
– 21:30 – Esibizione danza del ventre
– 22:00 – Esibizione di una band senegalese, con percussioni a cura del gruppo Farafina
– 23:00 – Musica afro elettronica con dj

Per saperne un po’ di più, abbiamo intervistato l’ideatore di questo “Banana Afro Fest”. Ivan Visentin.
Non so perché, ma oggi mi aspettavo un africano da intervistare
“Ma io sono legato un po’ all’Africa. Ho una cugina di mia madre che vive a Johannesburg, quindi in Sud Africa. E sono sempre stato legato al concetto di “Mama Africa”, della mamma africana. Di queste donne che portano avanti la cultura africana. Quindi mi sono detto: “perché non dare voce, a Cerveteri, proprio agli africani?”
In che modo pensa di dare voce agli africani?
“Innanzitutto partendo dal cibo. Portando a Cerveteri la loro cucina. Quindi inizieranno a cucinare delle donne senegalesi. Sono ragazze che non conoscevo prima. Che ho
conosciuto con il passaparola. Io la comunità africana non la conoscevo molto. Spargendo la voce in giro che volevo organizzare questo “Banana Afro Fest”, mi sono arrivate un sacco di offerte di aiuto. Ho sentito proprio l’affetto dell’immigrazione che deve unire e non dividere.”
Usando il cibo come strumento per unire le varie culture
“E’ proprio quello che vogliamo fare. Ci saranno delle stupende signore senegalesi che cucineranno i loro prodotti tipici. Ci saranno donne marocchine che cucineranno il loro
tradizionale cous cous. Ci sarà un mix di cucine che permetterà di conoscere, a chi non è potuto andare direttamente in Africa, di assaggiare dei prdotti tipici senegalesi, marocchini o egiziani, per fare degli esempi. C’è molto da scoprire.”
Oltre il cibo, quale altra Africa sarà presente al “Banana Afro Fest”?
“Ci saranno i colori dell’Africa. Ci saranno le danzatrici delle Isole Mauritius, che porteranno la loro cultura fatta anche di vestiti fantasiosi e colorati. Balleranno sulla loro
musica. La musica è il terzo elemeno africano che troverete al “Banana Afro Fest”. Saranno due giornate all’insegna della musica e del ballo. Verranno dei ballerini senegalesi con una loro live band. Ci sarà musica ritmata. L’Africa è anche musica e ritmo. Abbiamo cercato di creare un evento studiato per fare divertire le persone ma, nello stesso
tempo, creare un momento di incontro tra culture.” Ci sarà anche qualche momento dedicato ai problemi dell’Africa?
“Naturalmente sì. Saranno presenti delle ONLUS che appoggeranno questo progetto. Come il “Burkina Kamba”, “I bambini del deserto” e “Ali per il Ruanda”. Naturalmente c’è il
patrocinio della Consulta dei Cittadini Migranti e Apolidi di Cerveteri, e del Comune di Cerveteri”
Quali sono i progetti di queste ONLUS?
“Hanno lo scopo di creare dei pozzi in Africa, soprattutto nel Senegal. Costruiscono scuole, e aiutano i bambini a studiare nella parte più povera dell’Africa. Aiutano loro a
poter vivere. Perché senza acqua non si vive. Con il nostro Afro Fest vogliamo contribuire a far sì che l’integrazione faccia parte della nostra cultura.”
Il tema dell’integrazione è sempre molto caldo in Italia, anche politicamente
“Integrare non significa farli arrivare qua con i barconi e poi lasciarli, disperati, alla ricerca di un futuro. Ma significa accoglienza, e aiutare queste persone, questi ragazzi, a crearsi una strada e un futuro. Attualmente invece c’è un clima di odio, alimentato anche dalla Politica. Stiamo affondando delle economie già povere, invece di aiutarle. E la nostra politica sull’immigrazione è completamente sbagliata. Noi non stiamo integrando. Stiamo solo arricchendo qualche mafia locale nel sud d’Italia, Non va bene così.”
Ma quele è, secondo lei, il futuro che cercano gli immigrati africano in Italia?
“Lo faremo vedere grazie ad un docufilm che proietteremo nelle due giornate dell’Afro Fest. E’ un docufilm, girato in Senegal, dove i bambini raccontano come vedono loro
l’Europa. E cosa si immaginano possa essere il loro futuro in Europa. Quali sono i sogni dei bambini africani. E’ un docufilm molto bello e toccante. Ci sarà anche la spiegazione di chi ha girato questo video.”
Si tratta anche di un’iniziativa commerciale, vero? “Sì. La base è quella. Le persone verranno qui anche a consumare. Ma una parte del ricavato verrà donato in beneficenza. Inoltre potranno esporre gratuitamente tutti quegli
artigiani africani che potranno vendere i loro prodotti tipici artigianali dell’Africa. Tutto questo senza contributi o sovvenzioni dai vari Enti. Spero che sia la prima edizione, e che
il prossimo anno potremo ripetere l’evento. Magari con più tempo per organizzarlo.”
Nella pratica, come si svilupperà questo Banana Afro Fest?
“Sarà predominante il concetto di “festa”. Chi verrà, verrà a festeggiare e a divertirsi. Non c’è un biglietto di entrata. Puoi entrare, parlare con le persone, e assaggiare qualche piatto tipico africano. Ci sarà un palco da dove verrà tutta la musica. E sulla pedana creeremo una sorta di salotto marocchino. Quindi con cuscini e tappeti marocchini. Ricreeremo il centro delle case marocchine. Ci saranno dei narghilè, con un signore che ti serve il tè. E non possono mancare, naturalmente, delle ballerine di danza del ventre. Ci saranno anche donne italiane a ballare questa tipica espressione della cultura araba. Sarà poi pieno di bandiere africane.”
Speriamo quindi che si possa ripetere anche l’anno prossimo
“Il mio sogno sarebbe che l’anno prossimo riuscissimo a organizzare un torneo di calcio proprio qui di fronte alla spiaggia. Un torneo tra ragazzi delle varie nazionalità africane e
squadre italiane”.

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