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domenica, Agosto 18, 2024

Gravi disordini nel carcere di Bari, i detenuti hanno sequestrato un infermiere e aggredito un agente

Momenti di tensione si sono registrati sabato sera nella Casa Circondariale di Bari. Alcuni detenuti hanno sequestrato, e poi rilasciato dopo alcuni minuti, un infermiere. Un agente è stato aggredito mentre tentava di riportare la calma e ha riportato ferite lievi. Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa Polizia Penitenziaria, intervistato da Tgcom24, ha sottolineato che “i detenuti erano armati con spranghe di ferro. Il carcere è stato cinturato dalle altre forze dell’ordine. I disordini sono stati innescati da un soggetto con patologie psichiatriche che non dovrebbe stare in carcere”. La Procura di Bari ha avviato un’indagine sulla protesta. L’infermiere, rimasto bloccato nell’ambulatorio in cui stava facendo una terapia con un detenuto, sta bene e non è ferito. E’ stato libero di lasciare la zona in cui era al lavoro dopo qualche minuto. Alla base dei momenti di tensione ci sarebbero le condizioni psicofisiche di uno dei detenuti coinvolti. Nella sezione interessata dall’accaduto non si registrerebbero problemi legati al sovraffollamento. “A Bari – ha sottolineato De Fazio – a fronte di 252 posti disponibili, sono presenti ben 390 detenuti, gestiti da 220 poliziotti penitenziari quando ne servirebbero almeno 449”. Secondo lui, “la situazione nelle prigioni, come avevamo previsto e denunciato, è sempre più esplosiva e non bastano certo i ‘vaderetrum’ (vademecum che illuminano come le lampadine di Natale) del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ad arginarla. Anzi, sono proprio le direttive incoerenti e talvolta inattuabili a ingenerare ulteriore confusione fra gli operatori, che continuano a essere abbandonati a se stessi, nonostante la propaganda di governo”.
“Serve subito deflazionare la densità detentiva (la Puglia è la Regione che ha il maggior sovraffollamento), dare respiro al Corpo di polizia penitenziaria, mancante di oltre 18mila unità, con tangibili assunzioni straordinarie, garantire l’assistenza sanitaria e riorganizzare complessivamente il sistema ormai alla deriva. Settembre potrebbe essere troppo tardi”, ha concluso De Fazio.

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