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lunedì, Agosto 19, 2024

Si torna a morire nei campi del Pontino, trovato senza vita un bracciante 54enne

Dietro i cancelli dell’azienda agricola oggi chiusa i filari di arbusti di eucalipto. Borgo Piave, alle porte di Latina, qui venerdì nel tardo pomeriggio si è accasciato, mentre lavorava all’irrigazione delle piante, Dalvir Singh, 54 anni, bracciante indiano. Quando uno dei suoi compagni che non riusciva a trovarlo ha chiamato i soccorsi, era già troppo tardi, inutili le manovre per rianimarlo. Si torna a morire nei campi della provincia pontina, a due mesi dal dramma di Satnam Singh. Secondo quanto ricostruito dai primi accertamenti dei carabinieri della stazione di Borgo Podgora – i contorni della vicenda però sono molto diversi rispetto al caso del 31enne, abbadondato con il braccio amputato dal suo datore di lavoro che è finito in carcere per omicidio. All’origine del nuovo dramma da una prima ricostruzione potrebbe esserci un malore. Ma gli inquirenti non vogliono tralasciare alcun elemento. Domani a Sabaudia è fissata l’autopsia sul corpo di Dalvir, come avviene in questi casi è stato aperto un fascicolo, l’ipotesi di reato omicidio colposo, contro ignoti. Dagli accertamenti svolti finora è emerso che il 54enne era assunto dal 2020 presso l’azienda specializzata in silvicoltura, con un contratto regolare. Viveva solo, a qualche chilometro di distanza, nella zona di Cori. Venerdì mattina era arrivato in azienda per irrigare tra le 8 e le 10, poi per evitare di tornare indietro in bici, si era fermato in un capanno, verso le 17.30 alla ripresa del lavoro si è sentito male. La domanda a cui dovrà dare risposta l’autopsia è se siano stati presi tutti gli accorgimenti per evitare la tragedia.

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