lunedì, Novembre 25, 2024

Bonus settembre 2024, dagli aiuti per le famiglie alle assunzioni: tutti quelli in arrivo

A partire dall’1 settembre sono in arrivo diversi bonus 2024 destinati alle famiglie, alle donne e ai giovani. Si va dalla nuova card “Dedicata a te” agli incentivi per le assunzioni a tempo indeterminato, compatibili anche con il Superbonus del 120% per chi assume, fino alle agevolazioni previste per le donne che vivono in condizioni svantaggiate. Ecco tutti i bonus che si possono ricevere. Bonus settembre 2024: torna la card “Dedicata a te” Si tratta di un contributo di 500 euro annui per le famiglie in possesso di Isee fino a 15mila euro. La tessera è destinata all’acquisto di beni alimentari di prima necessità, carburanti o anche abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico locale. Il bonus viene erogato a partire dal mese di settembre attraverso carte di pagamento elettroniche, prepagate o ricaricabili, messe a disposizione da Poste Italiane S.p.A. Per ricevere il contributo non è necessario fare domanda. Infatti, i beneficiari del bonus vengono individuati d’ufficio tra gli aventi diritto. Gli aiuti vengono elargiti fino all’esaurimento delle carte disponibili per ogni singolo comune e si dà la precedenza ai nuclei familiari con almeno tre minorenni e Isee più basso.
Card “dedicata a te”: quali sono i requisiti? Sono due: l’iscrizione di tutti i componenti del nucleo familiare nell’Anagrafe comunale e l’essere in possesso di una certificazione Isee in corso di validità pari a un valore inferiore a 15mila euro annui. Come detto, non bisogna fare nulla per richiederla: è l’Inps che invia a Poste Italiane i dati delle famiglie beneficiarie entro il 23 agosto. A questo punto viene predisposta la tessera e i Comuni inviano alle famiglie la comunicazione per il ritiro della card. Il primo acquisto deve essere effettuato entro il 16 dicembre, altrimenti l’importo precaricato sulla tessera non sarà più disponibile. Inoltre, l’intero ammontare va speso entro e non oltre il 28 febbraio 2025.
Bonus “Dedicata a te”: cosa cambia? Rispetto al passato, nel 2024 l’ammontare è salito a 500 euro e sono state introdotte nuove categorie di prodotti acquistabili. Tra gli altri: i prodotti Dpp e Igp, ortaggi, prodotti da forno surgelati, tonno e carne in scatola. Resta salva la possibilità di acquistare, come in precedenza, carni suine, ovine, bovine, caprine, pesce fresco, uova, latte e derivati, olio, prodotti di panetteria e di pasticceria, pasta, riso, farro, orzo, avena, mais, farina, conserve, alimenti per bambini e la prima infanzia, lieviti naturali, miele, zucchero, cacao in polvere, acqua, aceto di vino, caffè, tè, camomilla. Non si possono, invece, comprare tabacco, alcolici e bevande zuccherate. L’Inps ha già reso noto che i nuclei familiari che beneficeranno del contributo saranno al massimo 1,33 milioni.
Bonus settembre 2024: gli aiuti per i disoccupati Dal primo settembre 2024 scattano le agevolazioni contributive per l’assunzione a tempo indeterminato per i disoccupati di età inferiore a 35 anni previste dal decreto “Dl Coesione” approvato agli inizi di luglio. I benefici riguardano le assunzioni effettuate tra l’1 settembre e il 31 dicembre 2025.
Bonus assunzione under 35: come funziona? Il dl Coesione ha previsto una agevolazione per chi assume i giovani disoccupati che abbiano meno di 35 anni. Per ciascuno è riconosciuto l’esonero dal pagamento dei contributi al 100% per due anni consecutivi. L’agevolazione riguarda i datori di lavoro che assumono a tempo indeterminato alcune categorie di lavoratori. I requisiti richiesti sono: il neoassunto deve essere disoccupato o comunque non deve avere assunzioni precedenti a tempo indeterminato, non deve avere compiuto 35 anni e deve essergli somministrato un contratto da subordinato a tempo indeterminato. L’esonero dei contributi per le aziende è previsto fino a un massimo di 500 euro al mese per 24 mesi. Attenzione: non rientrano nella misura i contratti di apprendistato e il lavoro domestico come colf, baby-sitter e badanti. Se poi l’assunzione avviene in una delle regioni indicate come “Zona economica speciale” (Zes), l’esonero può arrivare fino a 650 euro.
Zona economica speciale e bonus assunzioni under 35: cosa è la Zes Si tratta di otto regioni individuate dal Dl Coesione come “zona economica speciale unica del Mezzogiorno”. In questi territori l’esonero contributivo per favorire l’occupazione è maggiorato rispetto al resto d’Italia e può raggiungere 650 euro. L’aiuto riguarda i datori di lavoro di aziende fino a 10 dipendenti. Per ogni assunzione spetta uno sgravio contributivo del 100% per due anni, fino appunto al limite massimo di 650 euro mensili. Il bonus scatta se si assumono lavoratori e lavoratrici con 35 anni di età o over 35, che risultino disoccupati da almeno due anni. Bonus giovani under 35 e transizione digitale: che cosa è Si tratta di una agevolazione contributiva per promuovere l’occupazione dei più giovani. È prevista all’articolo 21 del decreto legge Dl Coesione e riguarda le imprese italiane che operano nei settori strategici per lo sviluppo di nuove tecnologie e la transizione digitale ed ecologica. Anche in questo caso il contributo consiste nello sgravio contributivo fino a tre anni. La misura è stata avviata già a luglio. L’esonero dal versamento dei contributi è del 100% e può raggiungere un importo massimo fino a 800 euro su base mensile e fino al 2028.
Dl Coesione e bonus donne svantaggiate: che cosa è Sempre il decreto legge Coesione ha previsto un bonus per promuovere l’occupazione delle donne che vivono in condizioni di svantaggio sociale, prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 24 mesi. Anche questo caso, si tratta di uno sgravio sul pagamento dei contributi, che scatta per le assunzioni a partire dall’1 settembre. L’importo massimo di esonero contributivo è di 650 euro mensili per 24 mesi. Non c’è un limite di età per le donne che verranno assunte, ma se vivono e vengono contrattualizzate nella Zona Economica Speciale Zes devono essere disoccupate da almeno sei mesi, che salgono a 24 mesi per le donne lavoratrici che risiedono nelle altre regioni. Escluso anche in questo caso il lavoro domestico e l’apprendistato.

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