Da quando la Regione Lazio ha tolto al Comune di Santa Marinella la gestione del castello di Santa Severa, sono aumentate a dismisura le problematiche relative alla vivibilità del bene storico, tanto da costringere il sindaco Pietro Tidei a scendere in campo e inviare una lettera al presidente della Regione e a Lazio Crea per protestare contro la bozza di convenzione sul castello definita dal sindaco irricevibile. “Da una prima lettura del documento – dice Tidei – è apparso chiaramente che si tratta di una convenzione che non tiene nel dovuto conto il ruolo e la funzione che il Comune ha svolto e continua a svolgere da trenta anni a questa parte per la tutela e la valorizzazione dell’intero complesso monumentale. Resto sconcertato e fortemente contrariato per i contenuti e per l’impostazione generale della proposta che, nel restringere e limitare fortemente gli spazi dei servizi di pertinenza comunale, ne aumenta al contempo gli oneri e gli impegni a carico del Comune stesso. Non posso non farmi portavoce delle preoccupazioni e delle tante voci di dissenso che provengono da molte associazioni del nostro territorio. La bozza della nuova convenzione lede non soltanto la dignità istituzionale ed il ruolo del Comune, ma anche e soprattutto quella dell’intera comunità cittadina, che attraverso il contributo determinante dell’associazionismo culturale degli operatori volontari e del personale museale, contribuisce da sempre, al suo sviluppo e alla sua crescita. Il Comune ha già formulato una nuova proposta che giudica sicuramente più equa e rispettosa dei reciproci ruoli e competenze e per tale motivo chiede anche che venga istituito, quanto prima, un tavolo tecnico politico che affronti seriamente ed in via definitiva l’intera questione”. Il lassismo della Regione ha portato delle conseguenze come la quasi chiusura del castello e la mancanza di illuminazione sul viale che porta al maniero. “Anche ieri siamo usciti dal castello ormai abituati all’assenza di illuminazione che è consueta quest’anno – dice sui social la signora Maria Rosaria – appena si varca l’uscita del castello. Infatti il tragitto a piedi che conduce al lungomare è completamente al buio e per percorrerlo senza problemi si può fare affidamento solo sull’illuminazione personale, come quella del proprio cellulare”.