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venerdì, Agosto 23, 2024

Kamala Harris: “Accetto la candidatura, sarò presidente di tutti gli americani”

In vista delle elezioni Usa 2024, Kamala Harris ha accettato la nomination alla presidenza nell’ultima giornata della convention democratica a Chicago. “Abbiamo l’opportunità di tracciare una nuova via da seguire, non come membri di un partito o una fazione, ma come americani. So che ci sono persone di varie opinioni politiche che ci guardano. E voglio che sappiate: prometto di essere un presidente per tutti gli americani”, ha detto Harris. “Sarò un presidente che ci unisce attorno alle nostre più alte aspirazioni. Un presidente che guida e ascolta. Che è realistico, pratico, e di buon senso. E che lotta sempre per il popolo americano. Dal tribunale alla Casa Bianca, questo è stato il lavoro della mia vita”, ha affermato la vicepresidente, rivolgendo poi un pensiero al marito: “Ti ringrazio Doug e buon anniversario. Ti amo”, ha detto Harris, che proprio oggi festeggia i 10 anni di matrimonio.
“Questa elezione tra le più importanti della storia” “Queste elezioni non solo sono le più importanti della nostra vita, ma tra le più importanti nella vita della nostra nazione. L’elezione di Trump avrebbe consegue gravi”, ha detto la candidata democratica. Con l’elezione, ha poi spiegato, “abbiamo l’occasione preziosa di superare il cinismo, il rancore e le divisive battaglie del passato. Abbiamo la chance di tracciare una nuova strada da seguire. Non come membri di un partito o di una fazione ma come americani”.
L’attacco a Trump: “Non mi alleerò mai coi dittatori come fa lui” “E’ una persona non seria ma le conseguenze di riaverlo alla Casa Bianca sono estremamente serie. Considerate il potere che avrà, soprattutto dopo che la Corte Suprema gli ha concesso l’immunità”, ha spiegato assicurando che non si alleerà mai con i dittatori come l’ex presidente. “I dittatori fanno il tifo per lui”. “Con me presidente resteremo accanto all’Ucraina” Poi la promessa: “Quando sarò presidente, gli Stati Uniti resteranno più che mai accanto all’Ucraina e insieme alla Nato e ai nostri partner europei”. La guerra a Gaza Harris si è soffermata anche sullo spinoso tema di Gaza che spacca i democratici, promettendo che chiuderà l’accordo per il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi: “Io e il presidente lavoriamo senza sosta per mettere fine alla guerra in modo che Israele sia sicuro, le sofferenze a Gaza finiscano e i palestinesi possano realizzare l’aspirazione alla loro autodeterminazione”. La vicepresidente ha affrontato anche il nodo immigrazione, che l’ha esposta fin qui a forti critiche da parte dei repubblicani. Harris si è impegnata a intervenire e riformare il sistema dell’immigrazione definito “fallimentare”, anche offrendo un percordo di cittadinanza a chi lo merita, e risolvere l’emergenza al confine. “Donald Trump crede che un accordo sui confini danneggerebbe la sua campagna, quindi ha ordinato ai suoi alleati al Congresso di bocciarlo – ha detto Harris -. Io mi rifiuto di fare politica con la nostra sicurezza”. Sull’economia la vicepresidente si è invece impegnata ad aiutare la classe media, da cui lei stessa proviene, e le famiglie. La Harris ha quindi promesso che creerà un’economia delle opportunità in contrapposizione a quella di Trump che “vuole imporre una tassa sulla classe media”. Il saluto finale e il giallo sulla presenza di Beyoncé Una volta terminato il discorso più importante della sua carriera politica, Harris è stata raggiunta sul palco dal marito, il candidato alla vicepresidenza Tim Walz e la moglie Gwen, tutti accolti da una pioggia di 100.000 palloncini mentre suonano le note di Fredeom di Beyoncé. La superstar era attesa e molte indiscrezioni ne indicavano la presenza ma Beyoncé sul palco non è salita. A dare spettacolo è stata invece Pink, ma anche una serie di star di Hollywood, da Kerry Washington a Eva Longoria.

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