Il diciassettenne Carlo Alberto Camillo Sallustri, più noto come Trilussa, nelle estati del 1888 e del 1889 fu inviato da Giggi Zanazzo, suo maestro e direttore del Rugantino, a Civitavecchia per documentare la villeggiatura che trascorrevano sulla costa tirrenica le famiglie romane di alto e nobile censo. I suoi articoli erano in romanesco ma qui riporteremo la trascrizione in italiano che è pubblicata su Trilussa. Le prose del “Rugantino” e del “Don Chisciotte” e altre prose, a cura di Anne-Christine Faitrop Porta (1992). Il primo articolo apparve sul Rugantino del 26 agosto 1888: “Per dirvi la verità sincera, Civitavecchia non è così piena di gente come gli altri anni, e disgraziatamente gli stabilimenti balneari non hanno fatto affari come negli anni passati, nemmeno per sogno, e la ragione è che a Roma non fa caldo per niente e si sta proprio bene …Ma andiamo al sodo. Al Pirgo ho veduto un bel po’ di sciccheria. Le Focardi, che sono così carine da non potersi dire e nuotano così bene da superare i pesci … La Lesen, la Marsanich che sarebbe di Civitavecchia … Per gli uomini: l’avvocato Acquaroni, Montanucci, Cesare Laurenti e tanti altri che se li dovessi nominare tutti ci vorrebbero tutte le colonne … di S. Pietro. Così mi pare meglio di sbrigarci e di passare al Bruzzesi, s’intende allo stabilimento, che si divide in mucchietti di signorine …”. L’anno dopo, il 18 agosto 1889, è di nuovo Civitavecchia: “il sottoscritto si è preso Civitavecchia, che adesso è diventata una gran bella città e chi dice il contrario, si sbaglia di grosso: a poco a poco si è ripulita, ci hanno messo la luce elettrica, e il porto si è tanto ingrandito che è diventato un … portone.… Arrivato a Civitavecchia, andai subito al Pirgo … Entrai nello stabilimento. La gente! Le signore! Le dame! Le madame! … Cose da non credere!… E poi … e poi … come vuoi ricordarti di tutti i nomi, pare che al Pirgo si siano date l’appuntamento tutte le migliori donne e le migliori ragazze di Roma! …Andai dal Bruzzesi. Pure lì ci volle del bello e del buono per trovare un angolino, tutto era occupato, neanche se le stanze non si pagassero …”. Il Pirgo e il Bruzzesi, sulle spiagge di Civitavecchia si dava appuntamento ogni anno il bel mondo romano che villeggiava nella nostra città, frequentava i ristoranti, il teatro del Pirgo (in cui era approntata una regolare stagione teatrale), i camerini con l’affaccio sul mare, i bagni terapeutici. Una Civitavecchia che grandi scrittori come Trilussa e Gabriele D’Annunzio hanno immortalato nelle loro prose e che noi, suoi abitanti, non riusciamo a far rivivere decorosamente.
