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sabato, Agosto 24, 2024

Il quartiere si stringe intorno al Montespaccato Calcio

Il biliardino a terra è ancora lì come gli armadi spalancati. Sono le tracce, in uno dei locali del Montespaccato Calcio, dell’azione vandalica che ha fatto alzare un coro di indignazione nella borgata a Nord Ovest di Roma. Insieme alle istituzioni, che si sono strette attorno a questa storia di riscatto sociale e sportivo. Gli abitanti del quartiere sono legati a questa realtà, basta guardare lo striscione affisso sullo storico serbatoio dell’acqua che è un po’ il simbolo di quello che è a metà tra un quartiere anonimo e un paese. L’atto vandalico potrebbe essere una ragazzata nella migliore delle ipotesi o un atto di intimidazione da parte del gruppo criminale cui questo campo è stato confiscato. Una quota del 15 per cento, per una recente decisione giudiziaria poi sospesa, sarebbe stata restituita al figlio di don Franco Gambacurta, Valerio. L’annullamento della restituzione potrebbe non esser piaciuta. Qualcuno sottolinea che in quel luogo non non c’è vigilanza. I locali del ristorante e del bar sono videosorvegliati, ma una guardiania fissa costerebbe troppo. Al centro sportivo i ragazzi della squadra juniores e dell’Eccellenza fanno gli allenamenti. E poi ci sono moltissimi ragazzini che frequentano la scuola calcio. La parrocchia è l’unico altro centro aggregativo del quartiere. E lo sport può essere un modo per tenere i giovani lontani dalle strade. Nel quartiere c’è anche chi è pronto a scendere in piazza per difendere il Montespaccato. Anche perch équest’anno la squadra punta a tornare in serie D.

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