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domenica, Agosto 25, 2024

Francia, catturato l’attentatore della sinagoga. Due auto incendiate e un’esplosione: ferito un agente

L’uomo ricercato per l’attentato alla sinagoga di Beth Yaacov, nella cittadina di La Grande-Motte, nel sud della Francia, è stato catturato dalle forze dell’ordine. L’aggressore con bandiera palestinese e kefiah ha incendiato almeno due auto. Le fiamme hanno poi provocato una forte esplosione, che ha ferito un agente della polizia municipale. All’interno della sinagoga c’erano cinque persone, fra le quali il rabbino, che non sono state ferite dall’esplosione, provocata da una bombola di gas sistemata dentro una delle vetture date alle fiamme. L’uomo è stato catturato verso le 23:30 di sabato in un appartamento di Nimes, all’ultimo piano di un palazzo. Sono intervenuti i reparti speciali di intervento del BRI-Nat e il servizio di élite del Raid. L’attentatore è stato ferito a più riprese dai colpi sparati dai poliziotti che l’avevano localizzato. Affidato ai soccorritori, non è in pericolo di vita. Macron: “La lotta contro l’antisemitismo è una battaglia continua” Emmanuel Macron aveva promesso – in un messaggio su X – che “l’autore di questo atto terroristico” sarebbe stato arrestato. “La lotta contro l’antisemitismo – aveva aggiunto il presidente – è una battaglia che si combatte in ogni istante”.
In Francia gli atti antisemiti sono triplicati in un anno, passando da circa 300 a quasi 900. Questo, che poteva avere conseguenze ben più gravi, è avvenuto a pochi giorni dall’inizio dei Giochi Paralimpici, che fanno seguito alle Olimpiadi di Parigi 2024. Il sindaco de La Grande-Motte, Stephan Rossignol, ha visto le immagini delle telecamere di sorveglianza. Ha riferito che l’attentatore ha agito senza coprirsi il volto. Lo si vede, con il tipico copricapo arabo, di colore rosso come le kefiah indossate dai palestinesi, una bandiera palestinese alla vita e una pistola da 9 mm che gli spunta da sotto una polo blu, mentre incendia i veicoli davanti alla sinagoga.
Indaga la Procura antiterrorismo Sia Macron, sia il premier Gabriel Attal e il ministro dell’Interno, Gerald Darmanin, accorsi nel pomeriggio sul posto, hanno parlato subito di atto terroristico e di antisemitismo. L’inchiesta + stata immediatamente aperta dalla Procura antiterrorismo. Per Attal, “si è sfiorato un dramma assoluto”, l’attentatore aveva “un atteggiamento estremamente determinato”, secondo le immagini della videosorveglianza. Avrebbe “incendiato diverse porte di ingresso alla Sinagoga” e almeno due auto.
Secondo le immagini, che gli inquirenti stanno studiando nei minimi particolari, l’uomo aveva anche in mano bottiglie di plastica. “Abbiamo mobilitato ogni mezzo per ritrovare l’autore” dell’atto terroristico, ha precisato Darmanin. Attal ha quantificato in “200 gendarmi e poliziotti” gli agenti impegnati nella caccia all’uomo nella regione dell’Herault.
Attal, primo ministro dimissionario ma ancora in carica per gli affari correnti, come tutti i ministri del suo governo, ha poi ringraziato la polizia e i soccorritori per il loro intervento. L’agente rimasto ferito dall’esplosione non è in pericolo di vita. Perla Danan, la presidente del Consiglio rappresentativo delle istituzioni ebraiche (Crif) della regione, ha denunciato la “volontà di uccidere” di chi ha commesso l’attentato, sottolineando “l’enorme presenza di villeggianti” a La Grande-Motte. Un concetto ribadito dal presidente nazionale del Crif, Yonathan Arfi, secondo il quale, “l’utilizzo di una bombola di gas in un’auto, all’ora in cui si è calcolato che i fedeli arrivano in una sinagoga, non è soltanto un incendio doloso, non un semplice atto contro un luogo di culto, ma un’azione con la volontà di uccidere”.

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