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lunedì, Agosto 26, 2024

Elisa Terenzi, la donna del pane

Elisa Terenzi, nata nel 1912 a Roma, era una donna dal cuore d’oro e l’animo libero come il vento. Amava trascorrere le estati sulla splendida spiaggia di Campo di Mare, dove s’incontrava con le sue amiche per godere del suono delle onde e della brezza marina.

Fu proprio lì, su quella spiaggia baciata dal sole, che Elisa conobbe Francesco Travagliati, figlio di Giovanni e Lucia, proprietari di un forno a Cerveteri. Un legame profondo e intenso nacque tra i due. Ma poi l’estate finì, e Elisa dovette tornare a Visso, sua città natale. Tuttavia, entrambi non smisero di cercarsi. Così iniziò un’intensa corrispondenza epistolare tra i due innamorati, che non si arresero alla distanza.

Il lavoro al forno
Nell’autunno del 1932, dopo un anno di lettere e cartoline d’amore, Elisa e Francesco si sposarono nella suggestiva cornice di Castel Sant’Angelo, poco distante da Visso. Subito dopo, i novelli sposi fecero ritorno a Cerveteri, dove andarono ad abitare in un appartamento in affitto. Elisa, con il suo spirito instancabile, iniziò a lavorare nel forno dei suoceri, alzandosi presto ogni mattina per preparare il pane e la pizza bianca, che dovevano essere cotti a legna per essere perfetti.

La sarta delle spose
Oltre a essere una brava fornaia, Elisa era anche una abile sarta, e realizzava abiti per sé e per le spose del paese, acquistando stoffe e fili dalla signora Ersilia, la mercante di piazza Risorgimento. Persino durante gli anni della guerra, gli acquisti di abbigliamento e tessuti continuarono senza sosta nella piccola Cerveteri. Nell’inverno del 1933 nacque la loro primogenita, Giuliana, tra le mura del forno di famiglia. Due anni dopo, nel 1935, venne alla luce anche Diego, il loro secondogenito. La vita di Elisa era un susseguirsi di doveri e sacrifici, ma non le mancava mai il coraggio di tendere una mano ai bisognosi. Nei duri anni della Seconda Guerra Mondiale, quando il freddo e la scarsità di cibo affliggevano i cerveterani, Elisa non riusciva a dire di no a chi le chiedeva una piccola aggiunta di pane, pur sapendo che ciò avrebbe comportato problemi con il podestà. Il suo cuore generoso prevaleva su ogni considerazione, e lei preferiva far del bene, piuttosto che rimanere indifferente.

Un ricordo indelebile nella comunità
Dopo la morte del marito, Elisa riuscì a creare un nuovo negozio di alimentari, dividendo i locali del vecchio forno. I suoi figli, ormai adulti e autonomi, si sposarono nel 1973. Elisa visse a Cerveteri fino al 1997, quando si spense serenamente, lasciando un ricordo indelebile nella comunità di questo antico borgo laziale.

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