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venerdì, Agosto 30, 2024

Il ticchettio dall’auto e l’allarme bomba: scene da film a San Gordiano

Allarme bomba nella mattina di ieri a San Gordiano, fortunatamente subito rientrato, che tuttavia ha costretto gli artificieri della Polizia di Stato ad intervenire tempestivamente per le dovute verifiche. In molti si sono accorti del problema vista la presenza di numerosi mezzi di soccorso sopraggiunti a sirene spiegate nel giro di pochissimi minuti e di conseguenza la notizia ha fatto rapidamente il giro della città. La Polizia ha coordinato le attività in maniera minuziosa: strada interdetta e accessi alle abitazioni di via del Tiro a Segno limitati a scopo precauzionale, con gli agenti del commissariato di viale della Vittoria che hanno attivato il previsto dispositivo di sicurezza. In attesa dell’arrivo sul posto degli specialisti, infatti, è toccato al personale delle Volanti garantire la sicurezza pubblica, tenendo lontani i curiosi e riducendo il più possibile il rischio che qualcuno potesse rimanere ferito in caso di esplosioni. D’altronde, quando al numero di emergenza arrivano segnalazioni circa la presenza di ordigni in strada, buona norma vuole che le stesse non vengano ritenute precise al massimo e che comunque non vengano prese alla lettera per evitare sgradevoli sorprese. Fari puntati su una Renault parcheggiata, sulla quale la proprietaria avrebbe riscontrato delle anomalie tali da indurla a lanciare l’allarme. Agli artificieri sono bastati pochi minuti per capire che non si trattava di un ordigno ma di un rumore connesso probabilmente a un difetto del veicolo. Il fatto è accaduto nella stessa via dove abita il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale Pino Musolino. Su quel tratto di strada nel febbraio del 2022 un residente trovò vicino a un’auto un pacchetto con un rudimentale ordigno che pensò bene di portare alla caserma dei carabinieri di via Sangallo che venne isolata ed evacuata per fare intervenire gli artificieri. A distanza di due anni e mezzo non si è mai saputo chi fosse il destinatario della “bomba” o comunque del messaggio intimidatorio. In un primo momento, ieri si è pensato che l’episodio si fosse ripetuto, salvo poi scoprire che si era trattato di un falso allarme.

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