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venerdì, Agosto 30, 2024

La nuova vita di Giulio si colora di azzurro

Da poco 18enne, con una battaglia superata e tanti sogni nel cassetto da realizzare. Intanto per Giulio Luttazi, ladispolano ma tesserato con la formazione giovanile del Città di Cerveteri, è arrivata la convocazione ai mondiali di calcio per trapiantati. Una soddisfazione immensa per questo ragazzo d’oro costretto ad un calvario a novembre del 2021 dopo uno scontro di gioco nella partita col Fiumicino quando venne ricoverato in ospedale. Al Bambino Gesù i sanitari si accorsero che qualcosa non andava. Da quel momento è stato sempre seguito dall’Admo (Associazione Donatori Midollo Osseo e Cellule Staminali Emopoietiche) che ha poi organizzato delle giornate a tema per cercare un donatore compatibile poi fortunatamente trovato e da lì il trapianto. Il portiere farà parte della spedizione azzurra che dall’8 al 14 settembre sarà in scena a Cervia per la Coppa del Mondo. Un evento organizzato dall’Associazione Italiana Cultura Sport in collaborazione con il Ministero dello Sport, il Comitato Paralimpico Italiano e Aned, l’Associazione Nazionale Trapiantati e Dializzati: è tra i 16 calciatori della formazione italiana, tutti trapiantati di reni e midollo osseo. Sotto la guida del coach Antony Tortomasi e del co-allenatore Massimo Ricci, medico romano e trapiantato di rene, la squadra è pronta. Sorteggiati i gironi: l’Italia sarà con Spagna, Cile, Australia e Irlanda del Nord. A supportarli dal bordo campo ci sarà anche il giornalista Francisco Fantini, recentemente trapiantato. Giulio è molto emozionato per questa nuova avventura. «Sono molto contento di essere stato contattato per partecipare a questa manifestazione sportiva – ammette -, per me è la prima volta che parteciperò ai mondiali di calcio trapiantati. Mi sono allenato con persone dai 16 ai 60 anni, alcuni già li conoscevo. Oltre ad essere una squadra tecnicamente di buon livello, sono nate delle belle amicizie e questa è una cosa molto importante. Trascorrere una settimana a Cervia con altre dieci squadre provenienti da paesi stranieri, credo sia un’esperienza formativa sia a livello calcistico che umano. E speriamo di vincere».

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