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sabato, Agosto 31, 2024

“Dopo le nostre visite ad Albinia, abbiamo capito che i veri carri non erano come quelli che facevamo noi a Cerveteri”

Non basta raccontare le cose. Bisogna coglierne l’essenza per capire dove stiamo andando, Per ogni fatto c’è sempre un prima e un dopo da cogliere e mettere insieme. In ogni fatto. Anche in una sfilata di carri di una Sagra dell’Uva a Cerveteri. Della tradizionale sfilata dei carri di domenica scorsa, spero che non vi siano sfuggiti due elementi molto importanti. Il primo è che la proposta del Rione Madonna dei Canneti era completamente diversa da qualsiasi sfilata si sia vista prima a Cerveteri. Non è stata solo la migliore, ma era proprio su un altro livello. Tutto è stato più che perfetto. La coreografia delle 130 donne in costume, l’impeccabile presentatrice, la suggestiva musica di Einaudi e la voce fuori campo di Benigni, sono riuscite ademozionare i presenti, e creare un’irreale minuto di silenzio assoluto. Per non parlare del carro con il lupo in cartapesta, la cui qualità costruttiva e i suoi movimenti non avevano nulla da invidiare a quelli che siamo soliti vedere nelle più blasonate sfilate di Viareggio. Sembrava quasi che un’astronave aliena fosse scesa a Cerveteri, con tutti i suoi passeggeri,per partecipare alla sfilata dei carri della Sagra dell’uva. Il secondo elemento da sottolineare, legato al primo, è che l’elevata qualità in termini di proposta tematica e di realizzazione costruttiva che ha caratterizzato anche tutti gli altri carri degli altri Rioni, si è manifestata proprio nell’anno in cui ben treRioni di Cerveteri hanno abbandonato la tradizione competizione, affermando di non essere stati messi nella condizione di poter partecipare con un loro carro. Per mancanza di tempo a disposizione, e per la mancata certezza dei finanziamenti da parte del Comune.

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