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domenica, Settembre 1, 2024

Sangare prima di accoltellare Sharon: “Scusa per quello che sto per fare”. E lei chiedeva: “Perché? Perché?” 

Moussa Sangare, il 31enne fermato per l’omicidio di Sharon Verzeni, prima di accoltellare a morte la vittima le avrebbe detto: “Scusa per quello che ti sto per fare”. E la donna mentre veniva colpita gli avrebbe chiesto: “Perché? Perché?”. È quanto l’uomo avrebbe raccontato durante l’interrogatorio in cui ha confessato il delitto. Il 31enne avrebbe spiegato di essere poi fuggito in bicicletta e di averla modificata nei giorni successivi in alcune componenti, per evitare che potesse essere individuato grazie al mezzo. Sempre per lo stesso motivo, si sarebbe anche tagliato i capelli. Secondo la ricostruzione che avrebbe fornito nell’interrogatorio, Sangare era uscito dalla sua casa occupata di Suisio un’ora prima del delitto con un coltello con l’intenzione di colpire una qualsiasi persona. Per questo si era aggirato a Terno d’Isola; ma prima, durante il percorso, aveva minacciato i due ragazzini, uno con la maglietta del Manchester. Poi ha visto Sharon, l’ha seguita e l’ha colpita al cuore mentre lei “guardava le stelle con le cuffiette”. Ha sferrato altri tre fendenti al corpo della donna per poi fuggire a tutta velocità in bicicletta. Sangare si trova nel carcere di Bergamo da solo in cella, sotto stretta vigilanza ed è seguito dagli psicologi del penitenziario. Si sarebbe chiuso nel silenzio e finora avrebbe chiesto solo da bere.
Il legale della famiglia di Sharon: “Stupito si parli di incapacità di intendere e di volere” Dopo le parole del legale dell’uomo, l’avvocato Giacomo Maj, secondo cui “è molto verosimile” che ci sia un problema psichiatrico”, sul tema è intervenuto il legale della famiglia di Sharon Verzeni, Luigi Scuderi. “Ho sentito parlare in queste ore di ‘raptus improvviso’, di ‘scatto d’ira’ e assenza di premeditazione, tuttavia faccio notare che, stando alle informazioni rese pubbliche venerdì, il signor Moussa Sangare sarebbe uscito dalla propria casa di Suisio con ben quattro coltelli di significative dimensioni e prima di uccidere Sharon a Terno d’Isola ha avuto tutto il tempo di minacciare anche altre due persone. Queste farebbero bene a farsi avanti”, si legge in una nota. “Mi ha molto stupito, inoltre, che si sia parlato di ‘verosimile incapacità’ subito dopo il fermo, prima ancora di un esame completo di tutti gli atti di indagine e del pieno completamento degli accertamenti investigativi”, ha aggiunto Scuderi.
L’avvocato di Sangare: “Accertare il suo stato mentale è il minimo” A stretto giro è arrivata la controreplica del difensore di Sangare. Quello della possibile ‘incapacità mentale del 31enne “è un aspetto da approfondire e valutare eccome. Che sia già emerso, quindi, non mi stupisce per nulla, mi sembra normalissimo. Anche solo vedendo quanto emerso fino a ora, mi sembra il minimo accertare lo stato mentale e psichico di una persona che ha dato questa ricostruzione dei fatti”, ha affermato Maj. “È ancora presto per qualsiasi iniziativa ma il fatto che sia un aspetto da valutare non mi stupisce per nulla”.

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