Era il 2012 quando una ragazzina di soli 12 anni viene stuprata da uno di 15, in un paesino a nord della Ciociaria. Nel processo, davanti al tribunale dei minori l’imputato ottiene il perdono giudiziale con non luogo a procedere. Ora il tribunale civile di Frosinone, dopo anni di battaglie, ha condannato i genitori del ragazzo a pagare 250 mila euro di danni per omesso controllo del minore e per non essere stati in grado di fornirgli una buona educazione in tema di comportamenti sessuali. All’epoca dei fatti, la giovane era alla festa del paese, di quelle dove le bancarelle con i dolciumi creano la fila di bambini allegri e quelle dei prodotti tipici, di anziani festosi. In questo clima avviene, durante il gioco pirotecnico dei fuochi d’artificio per il patrono, il dramma che ha segnato per sempre la giovane. Fidatasi di un ragazzo, poco più grande di lei, viene convinta a fare una passeggiata verso la parte alta del paese. lui la aggredisce e in un rudere abbandonato la costringe ad avere un rapporto sessuale. lei dice tutto ai genitori e parte la denuncia. Il papà della giovane, ancora sotto cure per lo shock, è morto 2 anni fa. non ha potuto assistere alla giustizia fatta per la figlia.
