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martedì, Settembre 3, 2024

Meloni: “Sangiuliano mi ha assicurato, nemmeno un euro speso per Maria Rosaria Boccia”. Le opposizioni incalzano

“Io ho parlato con il ministro Sangiuliano, soprattutto per le questioni che interessano il profilo del governo e mi dice che effettivamente lui aveva valutato la possibilità di dare a questa persona un incarico di collaborazione non retribuito. Poi ha fatto una scelta diversa, ha deciso di non dare quell’incarico di collaborazione per chiarire alcune questioni”. Così Giorgia Meloni, intervistata da Paolo Del Debbio a “4 di Sera”, è intervenuta sul caso del ministro della Cultura e di Maria Rosaria Boccia, presunta consulente al ministero. “Mi garantisce che questa persona non ha avuto accesso a nessun documento riservato, particolarmente per quello che riguarda il G7 e, soprattutto, mi garantisce che neanche un euro degli italiani e dei soldi pubblici è stato speso per questa persona”, ha aggiunto il premier.
“Queste sono le cose che a me interessano per i profili di governo, poi il gossip lo lascio ad altri perché non ritengo di doverlo commentare io”, ha concluso Giorgia Meloni.
Il caso Boccia- Sangiuliano Dai selfie sui social fino alle mail finite sui giornali alle interrogazioni parlamentari. La ripresa dell’attività politica è stata agitata dal caso Sangiuliano e dal ruolo di Maria Rosaria Boccia, imprenditrice campana che si è autodefinita consigliera del ministro della Cultura per i Grandi Eventi, salvo essere smentita dal Ministero. Le opposizioni incalzano il ministro affinché spieghi il ruolo di Boccia, che compare spesso nelle foto accanto al ministro. La questione arriva fino a Palazzo Chigi, dove ci si interessa della questione per capire, in particolare, se la presenza di Boccia a quegli eventi abbia comportato delle spese. Ma non solo. A complicare le cose ci sarebbe una mail, relativa all’organizzazione del G7 Cultura previsto a Pompei dal 19 al 21 settembre: anticipato dalla Stampa e pubblicato da Dagospia, il documento dai contenuti sensibili, anche perché fa riferimento a spostamenti e sicurezza dei ministri coinvolti, è indirizzato per conoscenza anche alla stessa Boccia.
Datata 5 giugno, la mail fa riferimento alla serata di gala nell’ambito del G7 e parla dell’opportunità di organizzare il concerto nell’Anfiteatro e la cena riservata agli ospiti nella Palestra Grande. Ma soprattutto il testo – secondo Dagospia indirizzato al consigliere diplomatico Clemente Contestabile e al capo della segreteria del ministro Sangiuliano, Narda Frisoni, alle responsabili delle strutture organizzative e di comunicazione del sito, Maria Antonella Brunetto e Sara Daietti, tutti con account ministeriali, e per conoscenza all’indirizzo @gmail di Boccia – cita tra gli allegati “una sintesi con pianta dei possibili percorsi”. A dispetto delle regole rigide che garantiscono la sicurezza del G7 e dei suoi partecipanti, informazioni riservate sarebbero dunque state messe a disposizione di “persone esterne all’amministrazione”. Si fa inoltre cenno a sopralluoghi al sito archeologico in cui il 3 giugno Boccia ha accompagnato Sangiuliano. Dal ministero di via del Collegio Romano tutto tace, dopo che lo staff di Sangiuliano nei giorni scorsi ha fatto sapere che Boccia non ha ruoli ufficiali. E ora la difesa di Giorgia Meloni.
Boccia “risponde” a Meloni sui social e pubblica due documenti Maria Rosaria Boccia ha quindi commentato in tarda serata su Instagram le parole della premier Giorgia Meloni sulla vicenda che la coinvolge e citando la difesa della premier nei confronti del ministro Sangiuliano replica con la pubblicazione di due documenti relativi al G7 Cultura. Si tratterebbe di due pagine, di cui si legge solo l’intestazione, relative alla parte “Culture: global public good, global responsibility” e quella relativa alle “sessioni di lavoro “4 sessioni da un’ora ciascuna”. Nella prima pagina del post Boccia si riferisce alle dichiarazioni della premier in cui ha detto che Sangiuliano le ha garantito che “questa persona non ha avuto accesso a nessun documento riservato, particolarmente per quello che riguarda il G7”. In una storia su Instagram la donna commenta ancora il riferimento generico “questa persona” fatto dalla premier nei suoi confronti: “questa persona ha un nome un cognome e un titolo” scrive Boccia.
Le opposizioni incalzano “Il G7 cultura è ancora sicuro?”, attacca dall’opposizione il Pd. Anche il M5s chiede come possa essere possibile che la “non consigliera” di Sangiuliano “ricevesse mail con informazioni sensibili da funzionari del ministero della Cultura, per giunta su un account non protetto”. “Siamo davanti a una situazione molto grave che dimostra gravi falle organizzative su cui chiediamo chiarezza e che vengano fatti tutti gli accertamenti del caso anche da parte della Farnesina e del ministero degli Interni”, dice la capogruppo democratica in commissione Cultura della Camera, Irene Manzi che non esclude neppure l’ipotesi di un possibile “danno erariale per l’amministrazione”. E il senatore di Italia Viva Ivan Scalfarotto chiede addirittura un parere dell’autorità per la cybersecurity.

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