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domenica, Settembre 8, 2024

Il Papa a Vanimo: ‘Il tesoro più grande è nei nostri cuori’

“Guardandoci attorno, vediamo quanto è dolce lo scenario della natura. Ma rientrando in noi stessi, ci accorgiamo che c’è uno spettacolo ancora più bello”, ha detto il Papa nell’incontro con i fedeli sulla spianata antistante la Cattedrale di Vanimo. “E la nostra missione è proprio questa: diffondere ovunque, attraverso l’amore di Dio e dei fratelli, la bellezza del Vangelo di Cristo”. Secondo il Pontefice, è importante “che ciascuno di noi promuova l’annuncio missionario là dove vive: a casa, a scuola, negli ambienti di lavoro – ha elencato -, perché dappertutto, nelle foreste, nei villaggi e nelle città, alla bellezza dei panorami corrisponda quella di una comunità in cui ci si vuole bene”. “Formeremo così, sempre più, come una grande orchestra capace, con le sue note, di ricomporre le rivalità, di vincere le divisioni – personali, familiari e tribali -; di scacciare dal cuore delle persone la paura, la superstizione e la magia; di porre fine a comportamenti distruttivi come la violenza, l’infedeltà, lo sfruttamento, l’uso di alcool e droghe: mali che rendono infelici e imprigionano tanti fratelli e sorelle, anche qui”. Francesco ha voluto ricordare che “l’amore è più forte di tutto questo e la sua bellezza può guarire il mondo, perché ha le sue radici in Dio”. “Diffondiamolo, perciò, e difendiamolo, anche quando il farlo può costarci incomprensioni e opposizioni”, ha soggiunto. E ha evidenziato come “molti turisti, dopo aver visitato il vostro Paese”, tornino a casa “dicendo di aver visto ‘il paradiso'”, riferendosi, in genere, “alle attrazioni paesaggistiche e ambientali di cui hanno goduto”. Tuttavia, ha detto ancora il Papa, “il tesoro più grande qui non è quello. Ce n’è un altro, più bello e affascinante, che si trova nei vostri cuori e che si manifesta nella carità con cui vi amate”. È questo “il dono più prezioso che potete condividere e far conoscere a tutti, rendendo Papua Nuova Guinea famosa non solo per la sua varietà di flora e di fauna, per le sue spiagge incantevoli e per il suo mare limpido, ma anche e soprattutto per le persone buone che vi si incontrano”. Il Papa, a bordo del C130 messogli a disposizione dall’Aeronautica Militare australiana e decollato da Port Moresby, è atterrato all’aeroporto di Vanimo, nel nord di Papua Nuova Guinea, che con i suoi 11.000 abitanti è un porto ed è la città più grande
e popolosa della provincia di Sandaun (Sepik occidentale) e del distretto di Vanimo-Green River, sulla costa nord-occidentale del Paese. Vanimo è nota per le sue spiagge pittoresche, la barriera corallina e come destinazione per il surf, nonché famosa per la cultura e le tradizioni indigene delle tribù d’Aitape e Mamberamo e per le foreste di mangrovie, considerate tra le più belle del mondo. Al suo arrivo, il Papa è stato accolto dal vescovo di Vanimo, mons. Francis Meli, e da autorità locali. Quindi ha raggiunto in auto la
spianata antistante la Cattedrale di Vanimo mentre alcuni fedeli lo accompagnavano con danze di benvenuto. Le autorità locali stimano siano stati presenti circa 20.000 persone sulla spianata. Durante l’incontro con i fedeli Bergoglio ha indossato un copricapo tradizionale indigeno, con piumaggio colorato, giallo e marrone, che gli è stato donato e messo sul capo da uno dei fedeli che hanno portato le loro testimonianze, il catechista Steven Abala.

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