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martedì, Settembre 10, 2024

Processo Selavdi, c’è il collegamento con l’omicidio di Diabolik

La capacità di importare grossi quantitativi di droga e di rifornire le principali piazze di spaccio di Roma. L’abilità e la potenza criminale di Giuseppe Molisso emergerebbero nelle chat integrali decriptate, acquisite dagli investigatori francesi, e ammesse nel processo sull’omicidio di Torvajanica. Il Presidente della Corte d’Assise di Frosinone ha accolto la richiesta dell’accusa di inserire tra le prove questo materiale che riguarda anche Raul Esteban Calderon. Molisso, l’argentino, alla sbarra anche a Roma come presunto killer di Piscitelli, ed Enrico Bennato sono i principali imputati per l’esecuzione mafiosa del 38enne di origini albanesi Shehaj Selavdi, freddato allo stabilimento Bora Bora, il 20 settembre del 2020.

Il delitto di Diabolik e poi l’agguato a Passerotto, soprannome di Shehaj. Che le due esecuzioni possano essere collegate, lo racconta in un’intercettazione Enrico Bennato, ricorda il Pubblico Ministero Francesco Cascini. Bennato parla del fallito attentato a novembre del 2019 al fratello Leandro. Spari in strada a Boccea, un affronto – confessa sempre Enrico – ripagato con il sangue, con due delitti: uno a San Basilio e l’altro appunto a Torvajanica. Una faida – ipotizzano i magistrati antimafia – tra il gruppo vicino al defunto Piscitelli, la cui morte andava vendicata, e quello rivale di Bennato e Molisso. Shehaj Selavdi – secondo gli inquirenti – conosceva il narcotrafficante albanese Dorian Petoku, uomo del Diablo. Il pm ha chiesto e ottenuto di inserire tra le prove anche la testimonianza resa nel processo Piscitelli dai due collaboratori di giustizia Fabrizio e Simone Capogna. Una deposizione – ha spiegato in aula Cascini – necessaria a comprendere il contesto criminale in cui sarebbe maturato l’omicidio di Passerotto.

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