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giovedì, Settembre 12, 2024

Navettamento, anche le agenzie marittime impugnano il bando

Non è solo Csp ad aver impugnato la procedura indetta dall’Autorità di sistema portuale per l’affidamento in concessione – per 17 anni – del trasporto pubblico dei passeggeri dalle navi da crociera scalanti nel porto di Civitavecchia. Un altro ricorso al Tar del Lazio, infatti, è stato presentato da agenzie marittime e raccomandatarie, tour operator (Aloschi Bros., Italian Travel Consultant, Medov, Sms International Shore Operations Europe) e Fiavet Lazio, l’associazione delle imprese che operano nel turismo. Tutti chiedono l’annullamento del bando di gara, vedendo minati i propri diritti e la propria attività. In particolare le agenzie hanno evidenziato una serie di anomalie e criticità nella procedura di gara. “L’Adsp – si legge – decidendo di affidare in concessione il servizio esorbita dai suoi poteri per incidere sull’autonomia privata in violazione all’articolo 41 della Costituzione, invadendo ambiti di competenza degli armatori e dei loro agenti specificatamente abilitati”. Non solo. Con questo bando, a detta delle ricorrenti, le stesse sarebbero escluse alla radice dalla partecipazione alla gara, mettendo in evidenza difetti di istruttoria e mancanza di presupposti. “Limitare questa attività – si legge ancora – sussumendone la gestione in capo ad un ente pubblico che ne determina condizioni e tariffe e interviene in questo modo nel sistema di rapporti strettamente privatistici, costituisce una preclusione all’accesso al mercato che non trova giustificazioni”. Insomma, secondo le agenzia e la Fiavet, l’Adsp “nel disciplinare la materia del trasporto pubblico di persone, si è appropriata delle competenze della Regione e dell’amministrazione comunale, esorbitando dalle proprie attribuzioni ed intervenendo nell’ambito di rapporti contrattuali tra privati”. Un punto, quello del difetto di competenza, che si ritrova appunto anche nel ricorso presentato da Civitavecchia Servizi Pubblici, quando si sottolinea come sia “evidente come l’Adsp abbia esorbitato dalle proprie competenze, spingendosi ad istituire e regolare tratte di trasporto pubblico, quantunque dedicato ai crocieristi, incidenti sul territorio del Comune di Civitavecchia”. Nel ricorso viene evidenziato poi come sia ad oggi vincolante il protocollo siglato nel 2020 tra Adsp e Comune, considerato che quello approvato dalla giunta a maggio scorso – e che avrebbe dovuto sostituire il precedente – non è mai stato firmato dall’Authority. E poi, soprattutto, l’aspetto economico relativo alla tenuta della municipalizzata. Emerge infatti dal ricorso che i ricavi della linea speciale porto-stazione – nel bilancio 2023 – sono pari a 1.859.455,64 euro. “L’assenza di questi ricavi – scrive l’avvocato Francesco A. Caputo – significa la decapitazione della ricorrente che rende lavoro a ben 314 unità, al netto del personale in somministrazione. Tant’è, per dare conto dell’attualità di un danno esiziale che, di certo, non ha natura esclusivamente patrimoniale – conclude – bensì rischia oggettivamente di riverberarsi sulla persistenza in vita di Csp”.

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