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giovedì, Settembre 12, 2024

Progetto Filippide, sit-in per una delibera urgente del Comune di Roma

Rischiano di dover fermare la loro attività dal 16 settembre, gli 80 atleti con autismo e malattie rare che a Roma finora hanno potuto allenarsi e gareggiare grazie al Progetto Filippide. Quel giorno scadrà infatti il bando comunale che ha permesso finora la sopravvivenza del progetto, i cui responsabili chiedono da tempo un adeguamento per l’aumento dei costi dell’ultimo anno. 

Per questo, dopo mesi di incontri con l’amministrazione comunale della capitale, familiari e sostenitori di Filippide si sono mobilitati con un partecipato sit – in sotto il Campidoglio, che si è svolto nel pomeriggio di ieri – 10 settembre – per chiedere che il sindaco Gualtieri “garantisca il sostegno alla ripartenza delle attività sportive per atleti con autismo e malattie rare, assicurando l’occupazione per decine di lavoratori”.

Il bando che da anni consente agli 80 atleti di praticare sport in strutture pubbliche come la piscina del Foro Italico, lo stadio delle Tre Fontane e l’impianto di Tor di Quinto deve essere infatti adeguato, spiegano gli organizzatori, perché “dal primo gennaio una legge ha riconosciuto il doveroso pagamento dei contributi previdenziali ai propri lavoratori da parte delle associazioni sportive dilettantistiche. Questo ha comportato un aumento dei costi a cui, finora, ha provveduto il progetto Filippide”. L’amministrazione comunale ha incontrato i responsabili del progetto ed il comitato dei genitori a giugno e ha poi pubblicato un bando, che soddisfa le richieste di maggiori fondi, ma che entrerà in vigore “troppo tardi”. Servirebbe quindi una delibera comunale per il finanziamento diretto alle attività, che dovrebbe valere fino al termine della stagione sportiva, fino all’estate del 2025, in modo da consentire la programmazione delle attività, ed è proprio per ottenere questo risultato che ieri sono scesi tutti in piazza.

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