Dopo gli attacchi ricevuti nei giorni scorsi da varie componenti femminili presenti in consiglio comunale tra cui Alina Baciu e Patrizia Befani, rappresentanti di opposizione, per le presunte frasi sessiste nei loro confronti da parte del sindaco Tidei. Il primo cittadino, si affida ai social, per precisare le sue esternazioni. “La battuta del “ciambellone” non è certo sessista – dice Tidei – tanto è vero che l’interessata ha risposto con altrettanta ironia e mi accusa di “fare pasticci”, lungi dal sentirsi sminuita. Ma va di moda parlare di sessismo ed è difficile, questo è vero, andare contro una moda. Non c’è, infatti, una moda che difenda dall’offesa all’intelligenza di chi legge, fuorviato da pesanti accuse di illegalità nei confronti di un sindaco e di segretario comunale. Non c’è una moda che insegni a distinguere tra ciò che, a torto, è ritenuto illegale e ciò che può essere o non essere ritenuto legittimo, ma mai illegale. Meglio inserirsi e commentare anche sostituendosi all’interessata. Perché quello che va davvero di moda è “non pensare” ovvero parlare per slogan che riempiono la bocca di chi non sa cosa dire di suo. Il post è solo un esempio, non è il primo e non sarà l’ultimo, purtroppo. Questa usanza modaiola di gridare “dagli al sessista” è solo l’ennesima vittoria dell’ignoranza sull’intelligenza che ne esce, lei si, sminuita e vilipesa. Ma l’intelligenza, specie quella collettiva, ha pochi difensori intellettualmente onesti. Sta a noi scegliere, se serve una politica fatta di slogan, o una politica che ragiona e spiega le sue scelte”.