Una mattinata di sole ha fatto da cornice alla emozionante cerimonia di commemorazione, che si è svolta presso il cimitero, in onore del carabiniere Andrea Moneta, ucciso dalla banda della “Uno Bianca”, a Bologna il 4 gennaio del 1991. Presenti il sindaco Pietro Tidei, il presidente del consiglio comunale Emanuele Minghella, l’assessore Elisa Mei e i consiglieri Alessio Rosa, Marina Ferullo e Caterina Frezza. Tra gli intervenuti, oltre alle autorità militari del territorio, le associazioni d’Arma dei Carabinieri e della Marina Militare e le associazioni di volontariato, presenti anche la sorella di Andrea Moneta, Alessandra, e Don Salvatore Rizzo. Il sindaco Pietro Tidei ha ricordato con commozione il militare, che anni prima prestò servizio al Comando Stazione di Santa Severa ed oggi riposa nel cimitero della città. “Saluto i familiari del giovane carabiniere, le autorità militari presenti, i consiglieri e tutti gli intervenuti – ha affermato il Sindaco – oggi si ricorda il giorno del genetliaco di Andrea Moneta, medaglia d’oro al valor civile, che trentatrè anni fa è stato assassinato, durante il servizio con altri due colleghi, dai criminali della cosiddetta Uno Bianca. Noi abbiamo il dovere di onorare il suo sacrificio. Egli è vivo nei nostri ricordi ed è per questo che il giorno della sua nascita è una ricorrenza ufficiale per la nostra città”. 103 crimini, 24 omicidi e 102 feriti, questo il terribile resoconto dell’attività criminosa compiuta seminando terrore in tutta l’Emilia-Romagna tra il 19 giugno del 1987 e il 24 maggio del 1994. Il ventunenne carabiniere era arrivato a Bologna in giorno prima del conflitto armato e gli chiesero di cambiare il turno. Mentre era in un giro di perlustrazione con due colleghi Otello Stefanini e Mauro Mitilini, perse la vita durante il conflitto a fuoco. Da allora Andrea Moneta riposa nel cimitero di Santa Marinella, nella cappella di famiglia”.