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venerdì, Settembre 27, 2024

Fiumi esondati, frane, 2.500 sfollati: la conta dei danni. Oggi Cdm per decretare stato d’emergenza

Fiumi esondati, migliaia di sfollati, danni ingenti. Questa la fotografia dell’Emilia- Romagna colpita come nel maggio del 2023 da un evento climatico estremo. Il Governo – a stretto giro di boa – ha convocato per questa mattina alle 11, a Palazzo Chigi, il Consiglio dei ministri per decretare lo stato di emergenza. Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha annunciato: “Siamo pronti a stanziare 20 milioni di euro per far fronte alle prime necessità e per il ripristino dei servizi essenziali, e che ulteriori stanziamenti saranno resi disponibili all’esito delle ricognizioni successive all’emergenza”. Intanto dopo 48 ore da incubo, la fase più difficile in Emilia Romagna sembra superata così come anche nelle Marche. Fortunatamente, almeno sul piano delle vittime, non si è rivissuto l’incubo della tragedia dell’anno scorso, ed anche le persone che in un primo momento sembravano disperse, nel Comune di Bagnacavallo, sono state successivamente rintracciate dalla Prefettura di Ravenna. Di certo la violenta ondata di maltempo che ha colpito l’area ha costretto all’evacuazione di circa 2.500 persone, mentre i tecnici hanno lavorato tutto il giorno per ripristinare gli argini dei fiumi Senio e Lamone, tornati a livelli di normalità. La presidente della Regione, Irene Priolo, ha effettuato una ricognizione aerea sulle aree alluvionate, in particolare Lugo e Traversara di Bagnacavallo e Idice nel bolognese. Per il ponte ferroviario di Boncellino è stato chiesto l’aiuto a Rfi per intervenire con mezzi appositi, così da rimuovere il legname che si era depositato sulla ferrovia. Colpite anche alcune zone di Faenza, a Castel Bolognese e in Appennino, con frane e ruscellamenti diffusi. Sul fronte delle interruzioni elettriche, fino a stamani ne risultavano in corso di ripristino circa 1.300. In provincia di Forlì, oltre al capoluogo di provincia, sono stati otto i Comuni dove si è disposta la sospensione dell’attività didattica. Il Centro accoglienza forlivese è rimasto aperto per accogliere eventuali esigenze dai territori circostanti. A Modigliana le autobotti e i camion cisterna hanno gestito la rottura dell’acquedotto con l’obiettivo di mettere in piedi un’infrastruttura provvisoria per garantire l’acqua. All’ospedale di Lugo è stata completata, in via precauzionale, l’evacuazione di circa 180 persone trasportate in altri ospedali. Come sempre in questi casi, anche stavolta non è mancata la solidarietà e l’intervento da parte di colonne mobili provenienti da altre regioni.In particolare, i volontari del Friuli Venezia Giulia si sono dislocati a Forlì; quelli della Lombardia a Faenza e Bagnacavallo; dalla Toscana a Lugo; i volontari del Veneto a Riolo, Brisighella e, a seguire, Unione Faentina e Bagnacavallo; Provincia autonoma di Trento a San Lazzaro di Savena e, a seguire, Bagnacavallo. Complessivamente sono stati impegnati circa 400 volontari dalle altre regioni e circa 250 dai coordinamenti e associazioni emiliano-romagnole. Intanto, le previsioni meteo virano verso un deciso miglioramento, con i prossimi tre giorni di tempo sereno. Coldiretti non esita a definire “drammatica” la situazione delle aziende agricole in Romagna. Nelle campagne colpite dalla violenta ondata di maltempo delle ultime ore prosegue la conta dei danni. E nel ravennate l’80% delle aziende danneggiate sono le stesse devastate dall’alluvione del 2023. Secondo il monitoraggio della Coldiretti l’acqua ha inondato i terreni coltivati a ortaggi e gli alberi di mele, pere, kiwi, susine con impianti danneggiati nella zona del faentino, nel bagnacavallese e a Cotignola, dove l’acqua è arrivata alla
frutta, ricoprendola di fanghiglia. Così il raccolto si può considerare “perso”, ma il ristagno idrico, se dovesse prolungarsi, metterebbe a rischio tutti i frutteti, come accaduto nel 2023.

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