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venerdì, Settembre 27, 2024

Omicidio Diabolik, la vera identità di Calderon

“Raul Esteban Calderon non esiste, il nome che ha speso è falso, lo ha usato evidentemente in Italia per la sua attività criminosa”. In apertura d’udienza il Pubblico Ministero Mario Palazzi parla della presunta vera identità dell’imputato, accusato di essere il killer di Fabrizio Piscitelli. L’uomo travestito da runner che, per la Procura, avrebbe freddato il 7 agosto del 2019 il Diablo con un colpo di pistola in testa. “Dall’Argentina – spiega Palazzi – la scorsa settimana è arrivata la rogatoria. In questa risposta emerge – svela il Pm – che il vero nome di Calderon è Gustavo Alejandro Musumeci, nato a Buenos Aires il 30 aprile del 1970”. “Anche in Argentina – aggiunge il magistrato antimafia- era solito utilizzare altri nominativi”. Palazzi ricorda che pure Rina Bussone, ex di Calderon e ora collaboratrice di giustizia, aveva accusato l’argentino di aver dato un cognome falso alla figlia. “Nessuna rivelazione, era un dato già emerso in Corte d’Assise a Frosinone”, ribatte l’avvocato dell’imputato Eleonora Nicla Moiraghi. “Anche la Bussone – spiega il difensore – ha sostenuto che non fosse sbagliato il cognome, ma il nome Gustavo. Così durante le telefonate lo chiamavano anche i familiari”, dichiara la Moiraghi. La questione sarà oggetto di osservazioni critiche, l’annuncio della difesa. Non si è invece presentato Fabio Gaudenzi, teste citato dalla Moiraghi, per il quale era stato disposto l’accompagnamento coatto. L’uomo un mese dopo l’omicidio di Diabolik in un video aveva denunciato un contrabbando di oro tra Africa ed Europa come possibile movente dell’esecuzione del capo ultrà della Lazio. Gaudenzi è irreperibile.

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