domenica, Novembre 24, 2024

Nuovo raid israeliano alla periferia sud di Beirut: è la terza ondata. Idf: sganciati 2.000 ordigni sul Libano

Una nuova ondata di attacchi è stata sferrata dall’esercito israeliano alla periferia di Beirut e in tutto il Libano. Le autorità ha deciso di chiudere le scuole e le università per tutta la settimana. Nei raid è stato colpito anche un ospedale. In centinaia fuggono per trovare rifugio in Siria. Le escalation nella regione hanno spinto gli Usa ad annunciare l’invio di nuove truppe e a opporsi fermamente a un’invasione di terra israeliana nel Paese. Secondo l’ultimo bilancio finora gli attacchi hanno causato oltre 500 morti, tra cui decine di bambini, e migliaia di feriti. Lunedì, le forze di difesa israeliane hanno esortato la popolazione civile a evacuare e dichiarato di aver colpito 1.600 obiettivi di Hezbollah, affermando di aver ucciso “numerosi miliziani”. In risposta agli attacchi, Hezbollah ha lanciato oltre 100 razzi verso il nord di Israele. Secondo quanto scrive Al Jazeera, citando Hamas, parallelamente ai numerosi raid in Libano, Tel Aviv ha incrementato l’intensità degli attacchi nella Striscia di Gaza: nove palestinesi sono rimasti uccisi. Guterres: il Libano non diventi una nuova Gaza. “A causa dell’attacco di Israele, Gaza è diventato il maggiore cimitero del mondo per donne e bambini. Ma a Gaza non stanno morendo solo i bambini, sta morendo anche il sistema Onu”. Lo ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan, all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. “Le immagini delle prigioni israeliane che si sono trasformate in campi di concentramento mostrano che tipo di barbarie ci troviamo di fronte”, ha aggiunto definendo “nobile” il tentativo dei palestinesi di difendersi all’oppressione. “I valori che l’Occidente dice di difendere stanno morendo, la verità sta morendo, la speranza dell’umanità di vivere in un mondo più giusto sta morendo”. “Teheran eserciti la propria influenza sui gruppi nella regione, per richiamarli alla moderazione in tutti i quadranti: Libano, Iraq, Siria e Mar Rosso”. E’ quanto ha auspicato il ministro degli Esteri Antonio Tajani nel suo incontro con il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi, a margine dei lavori dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. “Ho ribadito la forte preoccupazione del governo italiano, anche a nome dei partner G7, per un urgente cessate il fuoco a Gaza come in Libano – ha detto Tajani – Allo stesso tempo ho voluto sottolineare il nostro forte impegno per prevenire una nuova escalation in Libano, in particolare lungo la Linea Blu dove opera la missione UNIFIL di cui fanno parte circa 1000 militari italiani”. Tajani ha anche espresso condanna e “forte preoccupazione per il trasferimento di armi dall’Iran alla Russia” e invitato il governo iraniano a “rivedere ogni decisione in tal senso”. Infine il vice premier ha auspicato “il proseguimento di un dialogo franco tra Roma e Teheran anche a livello delle rispettive ambasciate”.

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