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venerdì, Settembre 27, 2024

Ci siamo trovati il fango ovunque

Ancora strade e sopratutto abitazioni allagate. Acqua che risale dai sanitari di casa e residenti con l’acqua letteralmente fino alle ginocchia e impegnati nel cuore della notte a liberare le loro case dal fiume in piena, misto anche ad escrementi e fango. La seconda ondata di maltempo non lascia scampo alla città. Disagi a macchia di leopardo: dalle vie che costeggiano viale Italia, andando giù verso via Roma e risalendo fino al Campo Sportivo, il quartiere Miami (soprattutto la parte bassa) e il Cerreto, le segnalazioni si contano a decine. Come decine sono le foto e i video postati sui social dai cittadini furiosi che chiedono interventi concreti e risolutivi all’amministrazione comunale. «Ci siamo ritrovati il fango ovunque», racconta la signora Rebecca. A fargli da eco il signor Giacomo: «Servono interventi straordinari di disostruzione delle linee fognarie». «Abbiamo tirato via almeno 30 secchi da 10 litri di acqua per far tornare le cose in ordine» spiega la signora Bianca residente in viale Luisiana. Ovviamente lo sguardo è volto alla stagione invernale ancora non arrivata e che già dà i suoi problemi. Oltre alla pulizia a fondo di caditoie e tombini sarebbe necessaria anche una “rivisitazione” della rete fognaria aveva spiegato il segretario e consigliere comunale del Pd ladispolano, Crescenzo Paliotta. «Ladispoli è a livello del mare nella sua metà vicina al litorale e questo, quando piove già rappresenta un problema». Ma c’è anche il sistema fognario realizzato ai suoi tempi: «Fino a 30 anni fa, quando si realizzavano le fognature non si pensava a separare le acque chiare (quella piovana, ndr) da quelle scure». In sostanza, quando piove l’acqua finisce lì e poi via verso il depuratore. Un carico eccessivo che non consente di smaltire velocemente i litri d’acqua che improvvisamente si riversano al suolo e nel sottosuolo. Una situazione che riguarda in particolar modo la zona centrale come via Ancona e via Odescalchi. «Molti lo ricorderanno, Palo Laziale – aveva spiegato ancora Paliotta a News&Coffee – era la prima ad allagarsi». Poi furono realizzati degli interventi: i collettori «che portano l’acqua piovana direttamente nei fiumi». Situazione, dunque migliorata in via Kennedy, via del Lavatore, nella zona del mercato a via Firenze benché essendo «un’area molto vasta» ancora oggi “finisce sott’acqua”. Una situazione, quella che investe ancora oggi numerose arterie cittadine risolvibile con la realizzazione di altri interventi. Ma chi ci dovrebbe pensare? Il Comune o Acea? «Le opere fognarie sono di competenza di Acea con la quale bisognerebbe relazionarsi chiedendo la realizzazione di determinati interventi. E di questo – commenta ancora il consigliere d’opposizione – non si discute». Il movimento civico Ladispoli Attiva aveva invece puntato i riflettori sul piano antiallagamento dei quartieri Miami e Cerreto «fermo da anni in un cassetto, malgrado – avevano sottolineato – un milione di euro di finanziamento della Regione Lazio, in bilancio e 300mila euro di mutuo acceso dal Comune con cassa depositi e prestiti».

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