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mercoledì, Ottobre 2, 2024

Abusi sessuali su una paziente, il professor Richeldi rinviato a giudizio

Il processo inizierà il prossimo 3 giugno. La data è stata stabilita dal giudice per l’udienza preliminare di piazzale Clodio, dopo aver disposto il rinvio a giudizio per Luca Richeldi, primario di pneumologia del Gemelli di Roma. Sul professore pesa l’accusa di violenza sessuale ai danni di una paziente. I fatti – secondo il racconto della donna – risalgono all’aprile di 2 anni fa. Atti sessuali esercitati contro la sua volontà al termine di una visita. Dopo la denuncia, le indagini e l’inizio del procedimento, i legali del medico avevano proposto il patteggiamento. 11 mesi e 10 giorni, con pena sospesa, l’istanza avanzata ma rigettata per 2 volte dal gup perchè non ritenuta congrua. La difesa aveva anche chiesto la sostituzione del giudice per l’udienza preliminare, perchè – a parer loro – quello che si è espresso oggi non era imparziale. Ma il presidente del tribunale – chiamato a decidere sull’astensione del magistrato – ha respinto anche questa proposta. La vittima – oggi in aula – con la sua avvocata Ilenia Guerrieri parla di una decisione che esorta tutte le donne a denunciare e a non aver paura. “Riteniamo che oggi sia stato compiuto un passo importante che dimostra che le donne – ha commentato la penalista al termine dell’udienza – non devono avere paura di denunciare. Bisogna superare l’atteggiamento per cui la donna che denuncia prima non viene creduta e poi viene giudicata. Dopodiché ci sarà un tribunale che stabilirà o meno la fondatezza delle accuse, come è giusto che sia”. Il professor Carlo Bonzano, che difende Richeldi, sottolinea che la richiesta di patteggiamento aveva trovato la piena condivisione della procura. “Mi pare si sia deciso di dare a questa vicenda per via mediatica una dimensione diversa da quella che le è propria sul piano giudiziario – ha commentato il legale – non a caso, molti dimenticano che la richiesta di patteggiamento aveva trovato la piena condivisione da parte della Procura, che aveva manifestato incondizionato consenso dapprima alla richiesta scritta e poi in udienza, peraltro per il tramite di magistrati diversi, i quali hanno tutti espressamente condiviso la congruità della proposta: evidentemente essa non era così stravagante come molti si affannano ad affermare. La stravaganza, viceversa, mi pare si annidi nel sottolineare come non vi sia stata assunzione di responsabilità e conseguentemente non siano state formalizzate delle scuse: peccato che il patteggiamento sia stato concepito senza alcuna ammissione di responsabilità, sicché – peraltro in spregio alla presunzione di innocenza che tutti invocano per se, ma pochi riconoscono al prossimo – si pretende qualcosa che è incompatibile con la legge prima ancora che con la ferma presa di distanza da parte del prof Richeldi rispetto ai fatti addebitatigli. Per parte nostra, quindi, non possiamo fare altro che prendere atto della conclusione della fase dell’udienza preliminare e prepararci finalmente alla celebrazione del processo davanti al tribunale, nella certezza che in quella sede potrà esserci un contraddittorio serio e rigoroso ed il fatto sarà giudicato nella sua obiettività. Sta di fatto che vi è un unico dato certo ed inconfutabile: il giudizio deve ancora iniziare, inizierà il 3 giugno 2025. Almeno per quanti credono nella giustizia, è davvero troppo presto per pronunciare condanne mediatiche”.

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