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sabato, Ottobre 5, 2024

Libano, ucciso in un raid il capo del braccio armato di Hamas. Trump: “Israele dovrebbe colpire siti nucleari iraniani”

Un funzionario americano ha riferito che lo Stato ebraico non ha dato garanzie all’amministrazione Biden sul fatto che colpire agli impianti nucleari iraniani sia un’ipotesi esclusa. E secondo Trump, Tel Aviv dovrebbe colpirli. Intanto nei raid israeliani sul Libano è stato ucciso il leader del braccio armato di Hezbollah. Israele punta a chiudere gli scontri in Libano entro due o tre settimane. Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha annunciato che gli Usa forniranno “quasi 157 milioni di dollari in nuovi aiuti umanitari per supportare le popolazioni colpite dal conflitto in Libano e nella regione”. “Questo finanziamento affronterà le esigenze nuove ed esistenti degli sfollati interni, delle popolazioni di rifugiati all’interno del Libano e delle comunità che li ospitano”, aggiunge Blinken in un comunicato pubblicato dal Dipartimento di Stato americano. Tale assistenza “sosterrà anche coloro che fuggono nella vicina Siria”, viene aggiunto. “Questi cibo di emergenza, ripari, coperte, kit igienici, protezioni, acqua e assistenza igienico-sanitaria saranno un’ancora di salvezza fondamentale per coloro che hanno sopportato difficoltà inimmaginabili”, afferma Blinken ricordando che Stati Uniti “hanno fornito quasi 386 milioni di dollari nell’ultimo anno per supportare le popolazioni vulnerabili in Libano e in Siria colpite dall’aggravarsi del conflitto”. Israele non ha dato garanzie all’amministrazione Biden sul fatto che puntare agli impianti nucleari iraniani sia un’ipotesi esclusa. Lo riporta Cnn, citando un funzionario dell’amministrazione, secondo il quale è “davvero difficile dire” se lo Stato ebraico utilizzerà l’anniversario dell’attacco del 7 ottobre per vendicarsi. Il leader di Hamas, Yahya Sinwar, vuole vedere Israele coinvolto in un conflitto più ampio in Medioriente, e non ha alcuna intenzione di raggiungere un accordo per il cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi. È quanto scrive il New York Times, citando valutazioni di intelligence e fonti statunitensi. Sinwar, da tempo convinto che non sopravviverà alla guerra, ha indurito il suo atteggiamento nelle ultime settimane, portando i negoziatori americani alla convinzione che un accordo non sia possibile. Anche il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha respinto le proposte dei mediatori, complicando i colloqui. Le fonti statunitensi ritengono che sia principalmente preoccupato della sua sopravvivenza politica e che una tregua a Gaza non sia nel suo interesse.

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