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domenica, Ottobre 6, 2024

Scontri al corteo pro Pal a Roma: bombe carta e fumogeni, feriti 30 agenti, 4 fermi. Viminale: C’erano infiltrati

Momenti di forte tensione alla manifestazione pro Palestina, organizzata in vista del primo anniversario dell’attacco di Hamas a Israele, nonostante il divieto imposto dalla questura. Dopo le prime ore con migliaia di persone radunate in piazza, con slogan contro Meloni, Biden e Netanyahu, scoppia il caos. L’escalation di violenze nasce quando i dimostranti decidono di non rispettare i divieti e di iniziare un corteo, tentando di sfondare il cordone delle forze dell’ordine in piazzale Ostiense; ma sono bloccati. Da lì scoppiano duri scontri con il lancio di bottiglie, bombe carta e fumogeni. Polizia e militari replicano con idranti e cariche antisommossa. Sono 34 i feriti, 30 sono agenti. Sono 4 le persone fermate e 40 i fogli di via emessi per manifestanti provenienti da varie città. Il Viminale: “C’erano infiltrati”. Il tentativo dei manifestanti pro Palestina di partire in corteo termina tra i disordini messi in atto dagli infiltrati violenti e i getti di idranti della polizia usati per disperderli. Oltre ai feriti, alcuni fotografi sarebbero stati bastonati da alcuni manifestanti. A creare scompiglio a piazzale Ostiense sono alcuni incappucciati e improvvisamente staccatisi dalla folla che sventolava bandiere libanesi, palestinesi e kefiah, e anche il vessillo giallo di Hezbollah. Non a caso erano stati messi in campo imponenti dispositivi di sicurezza nella Capitale: dopo il controllo di oltre 1.600 persone, con presidi e posti di blocco ai caselli autostradali e nelle stazioni, in 40, provenienti da diverse città da Nord a Sud del Paese, sono finite in questura ricevendo il foglio di via. “Da quanto avvenuto arriva la conferma della fondatezza del divieto emesso dalla questura di Roma”, rilevano fonti del ministero dell’Interno che nei giorni precedenti la manifestazione avevano parlato di allarme infiltrati. Al corteo c’erano diversi militanti della galassia dei centri sociali, per una volta idealmente al fianco dei gruppi dell’estrema destra nelle contestazioni antiisraeliane, cittadini e associazioni palestinesi, collettivi studenteschi, esponenti della sinistra extraparlamentare e anche tanti comuni cittadini, famiglie con bambini. In piazza, proprio mentre i media israeliani annunciano altri raid dell’Idf a Beirut con la morte del nuovo leader di Hezbollah, al corteo qualche manifestante agita la bandiera dei miliziani sciiti, il vessillo giallo, raffigurante la mano che stringe un fucile d’assalto stilizzato e il versetto del Corano sul Partito di Dio, Hezbollah appunto. Dalla folla, dove tra diverse bandiere rosse dominavano quelle dei due Paesi arabi in queste ore sotto attacco di Israele, si levano slogan in difesa di Gaza e contro Netanyahu, Biden e Meloni, definiti “assassini”.

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