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lunedì, Ottobre 7, 2024

Cine-teatro: ancora dubbi e incertezze

Niente da fare per l’istituzione della commissione consiliare d’indagine per “ricostruire l’interno percorso amministrativo relativo alla gestione del Teatro auditorium Massimo Freccia”. I consiglieri di maggioranza hanno detto “no” alla mozione presentata dai consiglieri d’opposizione Paparella, Marcucci, Garau, Ciarlantini, Mollica Graziano, Cervo, Pascucci, Marongiu e Paliotta. Obiettivo del documento era quello di andare in fondo a una vicenda che oggi, a distanza di sette anni, non ha ancora concesso ai ladispolani di godersi uno spettacolo teatrale o un film all’interno della struttura su via Settevene Palo, nonostante «nel corso degli anni», ha commentato l’esponente di Ladispoli Attiva, Fabio Paparella nel corso della massima assise cittadina, «siano stati spesi sold». «Non c’è nemmeno un avanzamento dei lavori», ha proseguito puntando i riflettori sulle tegole, ancora posizionate lì sul tetto in attesa di essere rimesse al loro posto. Una situazione per la quale, i consiglieri hanno chiesto alla giunta di “dare mandato all’Avvocatura del Comune di Ladispoli di verificare la sussistenza delle condizioni per la risoluzione del contratto di concessione” con la ditta “per grave inadempimento”. Avvocatura alla quale si chiede inoltre di “valutare la possibilità di ottenere il risarcimento dei danni subiti dal Comune a causa del mancato rispetto delle tempistiche e degli obblighi contrattuali” da parte della ditta. «Dispiace non leggere nella mozione alcuni passaggi sul periodo storico vissuto», ha replicato il primo cittadino Alessandro Grando riferendosi agli anni dell’emergenza sanitaria da Covid, responsabili, a dir suo, dei ritardi nella consegna alla città della struttura ultimata e fruibile. «Il covid ha paralizzato i cantieri in tutta Italia. Dal 2020 al 2022 abbiamo avuto problemi con i Dpcm di mezzanotte che bloccavano i cantieri e tutti». E quanto l’emergenza è finita, a causare problemi, «il bonus 110%»: «Impossibile reperire determinate attrezzature», come ad esempio i «ponteggi» e «chi li aveva li dava a costi elevati». E poi ancora «l’aumento dei prezzi». Insomma una serie di problematiche non imputabili «esclusivamente» alla società alla quale è stato affidato il cine-teatro. Il sindaco ha inoltre annunciato di aver inoltrato una pec l’1 ottobre scorso, alla società, per chiedere «una relazione sullo stato dei lavori e una data per l’apertura della struttura». Una risposta ad oggi ancora non c’è anche se il primo cittadino confida di riceverla quanto prima. Risposte le sue che comunque non hanno soddisfatto i consiglieri di opposizione che hanno ricordato, come il consigliere Garau, come l’apertura del cine-teatro Freccia fosse uno dei punti del programma elettorale di Grando. «Il covid è finito da due anni – ha commentato il consigliere Paparella – e il termine previsto dal contratto è già scaduto anche calcolandolo da fine covid. Ha fatto un pessimo servizio a questa città». Insomma, il cine – teatro è ancora lì. Chiuso. Con lavori da effettuare. Una data di apertura non c’è. E i ladispolani ancora non si sa per quanto toccherà cambiare comune per godersi un film sul grande schermo.

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