Israele “ha eliminato il successore di Nasrallah”. Lo ha annunciato il premier israeliano Benyamin Netanyahu in un messaggio ai libanesi. In precedenza il ministro della Difesa Yoav Gallant aveva dichiarato che il successore del leader di Hezbollah, Hashem Safieddine, era stato probabilmente ucciso nell’attacco della scorsa settimana a Beirut. Ma l’esercito smentisce il premier: “Non sappiamo se Safieddine è morto”. Netanyahu ha poi lanciato un monito: “Avete l’opportunità di salvare il Libano prima che cada nell’abisso di una lunga guerra che porterà alla distruzione e alla sofferenza, come vediamo a Gaza. Non deve essere così”. Intanto l’esercito israeliano ha annunciato di aver dato il via a un’operazione terrestre “mirata” contro Hezbollah nella parte occidentale del sud del Libano. Finora l’offensiva si era concentrata sui versanti est e centrale. I fondamentalisti sciiti, da parte loro, hanno lanciato oltre 100 razzi in mezz’ora sulla città israeliana di Haifa. Aprendo però, per la prima volta, ai negoziati per un cessate il fuoco in Libano. “L’Iran, uno dei principali sponsor del terrorismo mondiale, deve essere fermato prima che sia troppo tardi”. Lo scrive in un post su X l’account ufficiale dello Stato di Israele, aggiungendo: “Il primo ottobre il regime iraniano ha lanciato circa 200 missili balistici contro Israele. Questo assalto non è stato semplicemente un attacco a Israele; rappresenta una minaccia significativa alla stabilità globale”. “Non possiamo e non vogliamo rinunciare alle nostre richieste di un cessate il fuoco immediato sia a Gaza che in Libano, il rilascio immediato e incondizionato degli ostaggi e aiuti salvavita immediati a tutti coloro che ne hanno disperatamente bisogno”. Lo ribadisce su X il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres. “Tutte le persone nella regione meritano di vivere in pace”.